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UPTEL – Giovedì 16 Marzo

Agli organi di stampa

Oggetto: I Giovedì della Uptel

Giovedì 16 marzo p.v. alle ore 18:00 presso l’Aula Pacis del IV Circolo Didattico via Sezze, 25 a Latina si svolgerà l’ottavo appuntamento, sempre ad ingresso libero, dei “Giovedì della Uptel”: “E’ possibile unire mercato e solidarietà? DALLA GLOBALIZZAZIONE ALLA MONDIALITÀ: la risposta del mercato equo e solidale”.

L’incontro, patrocinato dal comune di Latina, sarà tenuto da Gian Marco Proietti, presidente dell’associazione culturale “MICROmacro” di Latina, docente di matematica, esperto di educazione ambientale nonché autore di diverse pubblicazioni tra le quali, “Termometro terra, il cambiamento climatico visto da scienza, etica e politica” (EMI). Dal 2001 Gian Marco Proietti fa parte della delegazione italiana all’assemblea europea delle “Commissioni Giustizia e Pace”.

L’incontro, partendo dall’analisi critica dei dati della popolazione mondiale e dal confronto fra le superfici e lo sviluppo delle aree abitate, affronterà i temi dell’origine storica e della crescita del libero mercato e del liberismo. Dopo aver passato in rassegna il sistema della multinazionali e della contrapposizione tra efficienza economica e ecologica, l’attenzione sarà quindi spostata sulla nascita e sullo sviluppo del commercio equo e solidale, un sistema di economia e di finanza alternativo, fondato sul rispetto della dignità umana e dell’ambiente. Ampio spazio verrà infine offerto alla diffusione del “boicottaggio” quale strumento del consumo critico.

Per ulteriori informazioni:

www.uptel.it
[email protected]
0773.487829 (segreteria)

Amalia Tagliaferri

Ufficio Stampa Uptel

VIABILITA’ AL LESTRELLA: IL CONSIGLIO APPROVA

VIABILITA’ AL LESTRELLA: IL CONSIGLIO APPROVA

Nel Quartiere Q4 molti commercianti del centro Lestrella hanno promosso e sostenuto presso il comune, insieme col comparto d’appartenenza, la costruzione di un brevissimo tratto di strada che congiungesse il Lestrella a viale Paganini. La vicenda è complessa e sta tutta dentro l’assurda storia dei contenziosi tra consorzi. Ciò che ci interessa dire invece è che la costruzione di questi 20/30 metri di strada consentirebbero intanto di raggiungere più agevolmente il centro Lestrella, magari determinandone una ripresa dal punto di vista commerciale, poi consentirebbe alle 50 famiglie che ricadono nel lotto di raggiungere la propria abitazione più agevolmente. Queste, infatti, attualmente per raggiungere la propria casa sono costrette ad attraversare una strada non pubblica.
Il progetto per questo tratto stradale venne presentato diversi anni fa per poi perdersi nell’oblio di un Comune che non fa scelte e che ha altro a cui pensare. C’è da dire che il progetto aveva persino concluso l’iter, infatti venne approvato dalla commissione urbanistica con le raccomandazioni poste dai Vigili urbani in merito alla corretta gestione della viabilità in quel punto. Nonostante tutto ciò…della strada nemmeno l’ombra! Ciò che intendiamo difendere in realtà non è il pur legittimo sforzo di quei commercianti di tutelare le proprie attività, bensì, la vivibilità complessiva del quartiere. La zona del centro lestrella spesso sembra somigliare più ad una periferia metropolitana che ad un elegante centro commerciale. Non esistono motivi né tecnici né economici che giustifichino la mancata realizzazione del tratto di strada da parte del comune. Infatti, la volontà politica è stata espressa più volte sia attraverso l’inserimento del progetto nel Piano particolareggiato del Q4, poi bocciato dalla Regione, sia nel PRG, poi bocciato dal TAR. Insomma, di bocciatura in bocciatura la città è all’angolo!
Per quanto riguarda l’aspetto economico c’è da dire che i commercianti hanno più volte e pubblicamente manifestato la disponibilità a finanziare l’opera.
Per sostenere questo progetto abbiamo presentato una mozione consiliare oltre un anno fa a firma Visari. Allegata ad essa alcune centinaia di firme a supporto dell’iniziativa.

La notizia eclatante è che finalmente il Consiglio Comunale ha preso in esame il documento del Consigliere DS Mauro Visari e lo ha approvato all’unanimità. In Consiglio è intervenuto anche il Presidente della Commissione Viabilità che ha precisato che la Commissione ha già avviato le procedure di realizzazione di concerto con l’Assessore competente. Siamo felici di questo risultato, perché pensiamo che premi gli sforzi che i DS fanno nell’operare quotidianamente in Q4/Q5. Quando alcuni anni fa abbiamo deciso di fare qualcosa per i quartieri nuovi di Latina eravamo dei pionieri, nessuno ci credeva. Oggi a distanza di un anno esatto dalla nascita della sede Ds in Q4 possiamo dire di aver imposto all’attenzione generale temi legati ai servizi per questi quartieri, la loro vivibilità, il loro sviluppo. C’è chi ama gli annunci e le battaglie fasulle e chi come noi preferisce costruire giorno per giorno fatti concreti.

Consigliere Comunale
Mauro Visari

Il Coordinatore
Renato Malinconico

[b]Di seguito la Mozione approvata in Consiglio[/b]

DEMOCRATICI DI SINISTRA
Gruppo Consiliare – Latina

VIABILITA’ IN Q4

PREMESSO CHE:

 Diversi anni fa è stato presentato un progetto per la modifica della viabilità nel comparto 4° del quartiere Nuova Latina.
 Tale modifica riguardava la costruzione di un breve tratto stradale di collegamento tra viale Paganini e il Centro Lestrella.
 Questa strada risolverebbe allo stesso tempo molti problemi: innanzitutto, aiuterebbe l’affermazione del centro Commerciale Lestrella, che con la’ttuale viabilità non ha potuto godere degli sbocchi inizialmente previsti né verso la città né verso il resto del quartiere, poi risolverebbe il problema delle oltre 50 famiglie che attualmente per raggiungere la propria abitazione devono attraversare una strada che non risulta di proprietà Comunale.
 Tale modifica venne prevista sia nel PPE della Q4 che nel PRG, entrambe bocciati.
 La Commissione Urbanistica dette parere favorevole recependo alcune condizioni poste dal comando dei Vigili Urbani.
 La costruzione di questo tratto stradale è molto sentita al punto che in più occasioni i commercianti hanno offerto la disponibilità a finanziare l’opera.

IL CONSIGLIO COMUNALE IMPEGNA L’AMMINISTRAZIONE

A prendere tutti i provvedimenti necessari sia in sede politica che tecnica, oltre che di Bilancio, affinchè venga realizzato questo breve ma importantissimo tratto stradale

Latina, 20/01/05
Consigliere Comunale
[b]Mauro Visari[/b]

Diserbante chimico

Cari Vicini (come ormai si usa dire),
Vorrei condurvi in un viaggio che parte da lontano, dagli Stati Uniti del 1932, e che finisce il 3 marzo 2006 sul marciapiede davanti casa nostra.

Stati Uniti, 1932: siamo in piena “depressione” e gli americani stanno vivendo il periodo peggiore della loro storia. La borsa era crollata nel 1929, la produzione industriale si è più che dimezzata, le acciaierie funzionano ad appena il 12% della loro capacità mentre 13 milioni di disoccupati vagano senza meta. Per molti cittadini le condizioni di vita sono regredite a livelli primitivi; avendo perso casa e lavoro, molte famiglie sono costrette a vivere all’aperto in alloggiamenti di fortuna e in condizioni igieniche precarie.
In questo clima surreale, si svolge la campagna elettorale per le presidenziali, che vede il presidente in carica Hebert Clark Hoover, repubblicano, insidiato da Franklin Delano Roosevelt, democratico.
Hoover nei suoi comizi ammonisce gli americani che “… (se avesse vinto Roosevelt) le strade delle città americane sarebbero presto invase dalle erbacce”.

Latina, 3 marzo 2006. Le nostre strade SONO invase dalle erbacce! Sapere che nel 1932 (data di nascita di Latina), in piena depressione, il Presidente degli Stati Uniti riuscisse a preoccuparsi, sebbene per motivi di propaganda, delle erbacce sui marciapiedi, mi sconvolge!
Noi, dopo 74 anni, viviamo ancora nel degrado più totale, coi rovi e le erbacce padroni indiscussi della nostra città!
Cosa fa il Comune? Cosa fanno i nostri politici? Qualcuno percepisce il problema? Qualcuno ne parla?
Si potrebbero finalmente pavimentare i nostri marciapiedi disastrati, si potrebbero dissodare e sistemare le aree verdi, impiantare il prato e poi tagliare regolarmente l’erba! Si sta facendo? Certo qualche timido segnale si intravede ma, a mio avviso, è inadeguato rispetto alle dimensioni del problema.
Quello che invece sta avvenendo da qualche anno, con una cadenza preoccupante, è l’impiego massiccio di diserbanti chimici. Avrete notato tutti in questi giorni i camion che con sistematicità stanno spruzzando con diserbante tutti i nostri marciapiedi.
A parte il danno per l’ambiente e per la nostra salute su cui, per ignoranza, non esprimo alcuna opinione, mi sembra assurdo che vengano usate quantità industriali di diserbante chimico, per controllare delle erbacce che non ci sarebbero se i marciapiedi fossero pavimentati.
Un altro aspetto che vorrei denunciare è che il diserbante viene spruzzato abbondantemente pure sul “prato” in prossimità del marciapiedi. Il risultato estetico sarà pessimo. Avremo le nostre strade “bordate” da una orrenda cornice di erba secca con alle spalle una rigogliosa prateria di erbacce alte un metro. Vi sembra normale? A me no!
Non sarebbe meglio impiegare i soldi del diserbante, per pavimentare i nostri marciapiedi e per tagliare i nostri prati?
Coraggio, possiamo farcela! Siamo in ritardo di soli 74 anni!

Salvatore Antoci.

Ancora sulle Barriere Architettoniche

[i][color=0000FF]Pubblichiamo questo scritto a correzione di quello pubblicato per errore su “Il Territorio” di Domenica 26 Febbraio 2006, rinnovando le scuse a Salvatore per aver, invece, pubblicato la bozza[/color][/i]

[url=http://www.q4q5.it/modules/news/article.php?storyid=272][i]Altri dettagli sullo speciale Q4 Q5 de “Il Territorio” in questione li trovate cliccando qui[/i][/url]

[b][size=medium]Ancora sulle barriere architettoniche[/size][/b]

[i]di Salvatore Antoci[/i]

La qualità e il progresso di un posto si misurano anche dall’attenzione che le Istituzioni e i cittadini riservano ai problemi dei disabili. Nonostante la legislazione italiana sia abbastanza avanzata, molti disabili sono tuttora ostaggio di innumerevoli barriere architettoniche, alcune ereditate dal passato, altre erette con solerzia ogni giorno.

Neanche i residenti del Q4 e Q5, i nuovi quartieri residenziali di Latina (la città più giovane d’Italia che vanta persino un Assessorato alla Qualità Urbana), sono dispensati dal problema dalle barriere architettoniche!
Anche se da un primo esame sommario si possono notare strade larghe e pianeggianti, marciapiedi disseminati di scivoli e parcheggi abbondanti, da un esame più approfondito si capisce che qui i cittadini affetti da disabilità motoria non hanno vita facile. Infatti, non basta costruire un tot di scivoli per chilometro di marciapiede o pitturare di giallo una certa percentuale di parcheggi per poter affermare di aver abbattuto le barriere architettoniche!
L’abbattimento delle barriere è un fatto culturale che necessita sì delle infrastrutture, ma esige ancora di più comportamenti sensati e civili. Il rispetto dei più deboli deve diventare un riflesso condizionato, un atteggiamento mentale, un fatto acquisito; solo allora i disabili potranno aspirare ad un’esistenza serena.
Per eliminare definitivamente le barriere architettoniche, deve nascere e diffondersi una cultura che rifiuta gli ostacoli inutili, oggi sparsi a piene mani sui nuovi quartieri di Latina. Un esempio per tutti sono gli orribili bordi di cemento che delimitano ogni marciapiede, ogni aiuola, ogni vialetto, ogni parco giochi. Sembra quasi che ci sia la volontà perversa di separare a tutti i costi, di recintare il verde, di precludere il prato a chi non è in grado di scavalcare l’orrendo ostacolo.
Senza l’inutile bordo su cui inciampare, il prato sarebbe allo stesso livello del marciapiede e le aiole non diverrebbero il contenitore di ogni sorta di pattume. Anche rasare l’erba sarebbe molto più agevole, ma a Latina questo non è un problema importante, poiché il “fieno” è tagliato solo una volta l’anno, mentre i rifiuti abbondano ovunque.

Le barriere e gli ostacoli, a volte sono messi lì a bella posta, magari per soddisfare un malinteso senso estetico, altre volte sono il frutto di piccole insensatezze e disattenzioni, sintomo del menefreghismo di chi progetta, costruisce e collauda le nostre opere pubbliche e private.
Nella Scuola Materna di Largo Cimarosa, ad esempio, una comoda rampa conduce dal cancello d’ingresso alla porta della scuola. Peccato che l’imbocco della rampa è bloccato dal cancello aperto. In pratica un disabile in carrozzella, dopo aver varcato il cancello lo deve richiudere per poter accedere alla rampa. Facile no? È chiaro che chi ha costruito la rampa, formalmente ha rispettato la legge[b][color=990033]*[/color][/b], ma nella realtà ha mortificato persino il buon senso.

Tornando agli scivoli disseminati sui marciapiedi dei quartieri Q4 e Q5, questi sono spesso inutili perché mal costruiti e collocati a casaccio: uno scivolo che non si raccorda col piano stradale, che non ha il suo corrispettivo dall’altro lato della strada, che è ostruito dal palo del semaforo, che porta ad un marciapiede sbarrato dalla pensilina dell’autobus o dal tronco di un albero è di fatto inservibile.
Il problema è a volte aggravato dai cassonetti della spazzatura, dalle campane per la raccolta differenziata, dalle autovetture e dai motorini piazzati impunemente in modo da rovinare la giornata, non solo ai disabili, ma anche ai genitori col passeggino e agli anziani un po’ attempati.

Un altro grave problema riguarda i parcheggi riservati: a parte gli stalli destinati ai singoli portatori di handicap in prossimità della loro abitazione, in tutto il Q4 e Q5 ci sono solo quattro parcheggi riservati ai disabili e si trovano a Largo Tartini. Solo due di essi sono conformi ai requisiti di legge e hanno un apposito spazio di manovra sulla sinistra che consente al disabile di salire e scendere dall’auto e di manovrare l’eventuale sedia a rotelle.
È scandaloso che una comunità che, secondo alcune stime, conta 20.000 abitanti disponga di soli due parcheggi riservati ai disabili!
Così com’è scandaloso che quando lo scorso settembre il Comune ha disegnato i 60 stalli su Largo Cimarosa, l’importante parcheggio che serve sia la Scuola Materna sia il costruendo Parco Cottignoli-Petrucci, nessuno ha pensato di usare un po’ di vernice gialla. Se in centro a Latina non ci fossero decine di parcheggi gialli riservati alle autorità, bisognerebbe sospettare che nei magazzini del Comune c’è solo vernice di colore bianco e blu.
Dato che la vernice gialla non manca, ci deve essere allora una strisciante e inconfessabile volontà di discriminare i disabili, altrimenti non si spiegherebbe la totale assenza di stalli a loro riservati nei grandi parcheggi di Largo Locatelli, capolinea del Bus, Largo Pizzetti e Largo Cilea, per menzionare solo quelli dove il Comune ha regolamentato la sosta.

In questo panorama di Istituzioni latitanti e di cittadini indifferenti, anche le imprese commerciali schivano la loro responsabilità sociale. Nei parcheggi dei vari centri commerciali, dei quattro supermercati e dei molti negozi del Q4 e Q5, nessuno ha sentito il bisogno di riservare un solo posto ai disabili. Neanche davanti alle due farmacie o in prossimità del laboratorio di analisi cliniche i disabili trovano uno stallo riservato! Solo sul lato destro della chiesa di San Luca ci sono tre scoloriti parcheggi riservati, probabilmente messi lì più per pietà cristiana che per rispetto della legge.

Infine c’è l’insensibilità e la noncuranza della gente che, con fare frettoloso, disattento e a volte incivile, riesce ad arrecare il danno peggiore.
Quanti cittadini perfettamente abili occupano col la loro vettura un parcheggio riservato (dove esistono) o bloccano uno scivolo o le strisce pedonali pensando “tanto mi fermo solo pochi minuti” oppure “tanto rimango in auto”! Ma per il disabile che vorrebbe parcheggiare, il parcheggio è occupato e basta! Egli non ha la possibilità di verificare se chi lo occupa sta lì legalmente o se è un profittatore, non sa se starà lì pochi minuti o l’intera giornata, così è costretto a cercare altrove.
E poi, è bene dirlo, la giustificazione dello “sto pochi minuti” o “sono in macchina e me ne vado subito”, è pensata solo come strategia per non prendere la multa, certamente non come disponibilità a lasciare il posto a chi ne avrebbe diritto.

[i][color=990033][b]*[/b]Accessibilità delle Scuole, Articolo 28 Legge 118/1971; Articolo 18 DPR 384/1978.[/color][/i]

Salvatore Antoci

q4q5.it con bimbisicuri.it

Nei giorni scorsi abbiamo pubblicato un vademecum sulla scelta dei seggiolini auto per bambini per il quale riporto di seguito il link:

[i][b][size=medium][color=0000FF][url=http://www.q4q5.it/modules/news/article.php?storyid=212]Vademecum Seggiolini Auto per Bambini[/url][/color][/size][/b][/i]

Lo stesso era rivolto a sensibilizzare noi genitori sull’importanza della sicurezza per i bambini che portiamo in auto.

In questa occasione vi annuncio che il progetto per la sicurezza del nostro portale, il [b]VCO[/b], sposa un’ iniziativa di un altro portale: www.bimbisicuri.it

Lo scopo è tanto importante quanto semplice:

L’obiettivo che ci siamo posti è la sensibilizzazione.

Crediamo che molti genitori non siano al corrente dei rischi che corre un bambino se viaggia in macchina senza essere assicurato con gli appositi mezzi di ritenuta.

I seggiolini e i rialzi NON sono gadget commerciali.

Rispondono a norme di legge, sono imposti dal codice della strada ed evitano che i bambini vengano lanciati nell’abitacolo (e fuori da esso) anche in caso di incidente lieve.

[b]Non ci sono fatalità. RISPETTIAMO LE REGOLE. RISPETTIAMO I NOSTRI FIGLI.[/b]

Stiamo per avviare una campagna in questo senso.

[b]MA COSA CHIEDIAMO, E A CHI?[/b]

[b]Ai vigili[/b] chiediamo di riprendere sistematicamente gli automobilisti che fanno viaggiare bambini in condizioni di pericolo, soprattutto davanti alle scuole, che potrebbero essere il luogo migliore per questo tipo di informazione.

[b]Alle direzioni didattiche[/b] delle scuole e agli assessori al traffico dei comuni, magari con l’aiuto dei vigili se hanno del materiale didattico, di promuovere incontri con genitori e bambini per convincerli dell’importanza della sicurezza in macchina.

[b]Ai giornalisti [/b]
che riportano fatti di cronaca sull’argomento di riferire sistematicamente se il bambino coinvolto nell’incidente era o meno legato con gli appositi mezzi di trasporto.
Non per infierire ma per convincere altri genitori.

[b]Ai genitori[/b]
infine, oltre ovviamente a legare i bambini al loro posto, a “mostrare il buon esempio” allacciandosi sempre le cinture di sicurezza, anche nei tratti brevi, e adoperando un guida corretta e rispettosa.

Vorrei inviatare, infine, tutti voi a distribuire i volantini od affiggerli nelle bacheche delle scuole dei vostri bambini:

[url=http://www.q4q5.it/uploads/img4405c96b3772b.jpg][b]Mostra il Volantino Bimbisicuri 1 in formato stampabile[/b][/url]

[url=http://www.q4q5.it/uploads/img4405c99f6b1bd.jpg][b]Mostra il Volantino Bimbisicuri 2 in formato stampabile[/b][/url]

Un vostro vicino di casa.

Alessandro Molon

[img align=center]http://www.q4q5.it/uploads/img4405c9c8b520a.jpg[/img]

[color=0033FF]LA NORMATIVA[/color]
L’articolo 172 del Codice della Strada stabilisce che i minori fino a un metro e cinquanta di altezza debbano essere trasportati in automobile assicurati a un sistema di ritenuta omologato dal Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti adeguato al loro peso.
Nello specifico, la legge dice che:

fino a 13 kg i seggiolini previsti sono quelli del tipo 0 (fino a 10 kg) e 0+ (da 11 a 13 kg) collocati sul sedile posteriore rivolti nel senso di marcia. Possono essere posizionati sul sedile anteriore e in senso contrario a quello di marcia purché l’airbag, laddove presente, sia disattivato.
I seggiolini previsti per bimbi fino a 18 kg sono quelli del gruppo 1 da montare sul sedile posteriore in senso di marcia.
Dai 15 ai 20 kg è necessario utilizzare rialzi del gruppo 2 e 3. Si tratta di cuscini rigidi da posizionare sul sedile posteriore che permettono di legare il bambino con le cinture di sicurezza in dotazione dell’automobile. Dai 20 ai 36 kg, esistono rialzi simili a quelli descritti sopra omologati per pesi superiori.
Al raggiungimento del metro e cinquanta di altezza il bambino può viaggiare rimanendo comodamente seduto sul sedile posteriore legato con la cintura di sicurezza in dotazione dell’automobile.
Eccezioni all’uso obbligatorio del sistema di ritenuta dei bambini:

Sui taxi e nelle autovetture a noleggio è consentito trasportare bambini di statura inferiore al metro e cinquanta senza sistema di ritenuta purché collocati sul sedile posteriore e accompagnati da un passeggero di età superiore ai 16 anni.
Fino all’8 maggio 2009 è consentito il trasporto in soprannumero sui posti posteriori di 2 bambini di età inferiore a 10 anni, a condizione che siano accompagnati da almeno un passeggero di età non inferiore a 16 anni.
Pene previste per chi non rispetta la normativa
I trasgressori della legge rischiano una multa che può andare da 68 a 275 euro e una perdita di cinque punti sulla patente.

GUIDA ALL’ACQUISTO
Nell’acquisto del seggiolino esistono parametri che devono essere valutati con cura per garantire sicurezza e comodità al piccolo passeggero e facilità di utilizzo per i genitori.

Il sistema di aggancio del seggiolino al sedile dell’auto: i seggiolini migliori sono quelli dotati di sistema Isofix, un sistema universale dotato di tre punti di ancoraggio che assicura la massima protezione possibile. La maggior parte dei seggiolini in commercio sono dotati, però, di due punti di aggancio.
Cinture di sicurezza: le cinture di sicurezza, che si posizionano sul pancino, devono essere a prova di bimbo che non deve essere in grado di aprirle. Il sistema di apertura, invece, deve essere facile per un adulto per semplificare le operazioni di evacuazione del bambino dall’automobile in caso di incidente.
Istruzioni di montaggio: devono essere chiare per permettere il montaggio perfetto del seggiolino che, se non viene installato bene sull’automobile, non solo è inutile, ma può diventare anche pericoloso per il piccolo passeggero.
Facilità di installazione nell’abitacolo: dal momento che il seggiolino va usato sempre e che le auto in famiglia possono essere più d’una, è bene che il sistema di installazione sia piuttosto semplice e permetta il passaggio da una vettura all’altra in tempi rapidi.
Sedile sfoderabile: per garantire igiene e pulizia è bene che il sedile del seggiolino sia sfoderabile e lavabile in lavatrice ogniqualvolta sia necessario. Soprattutto se il bambino soffre la macchina (come spesso capita).

Lido, ecco i vincitori del concorso

[b][size=small][color=0033FF][font=Verdana]Da IL MESSAGGERO[/font][/color][/size][/b]

Zaccheo: «La giuria non si scioglie, al lavoro per arrivare alla variante»

Tra qualche giorno i progetti che hanno vinto il concorso di idee per la Marina saranno illustrati pubblicamente e saranno oggetto di una mostra internazionale. Uno dei tre lavori che hanno vinto, quello contrassegnato dal motto “Dunalmira”, del quale è progettista capogruppo l’archietto Mauro Sàito di Matera, annovera come consulente anche un archietto di Latina, Paolo Costanzo. Del gruppo di progettazione fanno parte anche gli archietti Giorgio Muratore, Gianluigi Nigro e Giorgio Roth. Ma vediamo in estrema sintesi come hanno ripensato il Lido. Prima di tutto è prevista la rinaturalizzazione della duna e la pedonalizzazione del lungomare dove verrà demolita una parte degli edifici ritenuti incongrui. L’obiettivo è arrivare a un modello di turismo sostenibile e biocompatibile. Il progetto prevede nuovi parcheggi esterni alla duna serviti da una Littorina, quella regalata dalle Ferrovie al Comune. Nelle aree contigue al lungomare saranno recuperati alcuni edifici che dovranno essere riqualificati e trasformati in alberghi, residenze per anziani, colonie. Sempre dal lungomare scomparirà l’asfalto e trionferà il legno, con nuova pavimentazione, arredi e belvedere–stabilimenti balneari. E le terme? Il progetto le prevede, con la creazione di un piano d’acqua parallelo al Lago di Fogliano in modo tale che via del Lido sarà tra due specchi d’acqua. Qui ci sarà lo stabilimento termale, un centro talassoterapico e un polo di alberghi-centro congressi e un centro commerciale. Nell’acqua sorgerà inoltre una torre dei ristoranti come segno di riconoscimento alla fine della via del mare, del parco. I volumi recuperati sul lungomare saranno utilizzati per creare un borgo marinaro. Arriverà inoltre la metropolitana che sovrappasserà il Parco centrale su piloni. Infine sulla linea ideale che collega il Procoio alla Villa di Fogliano sono previsti una serie di piccoli borghi grazie al trasferimento della cubatura demolita

buche

Le nostre buche e le buche degli altri

Bergamo, 21 febbraio 2006, ore 14:30

Sono in albergo e ho appena pranzato. Fuori piove così, in attesa di andare a lavorare sto navigando su internet per ingannare il tempo.
Sul sito del comune di una cittadina del Texas settentrionale alla quale sono molto affezionato (http://www.cwftx.net/), noto il seguente invito che traduco liberamente:

“Se vedi una buca in una strada, chiama il 761-7970. Il Dipartimento del Traffico aggiungerà alla lista la buca da te segnalata e inizierà i lavori di riparazione entro il prossimo giorno lavorativo.”

Quindi riepiloghiamo: oggi segnalo la buca, ed entro domani arriverà una squadra di operai che con una speciale macchina taglierà la zona d’asfalto o di cemento danneggiata, poi scaverà un buco profondo circa un metro, consoliderà il terreno, getterà una colata di cemento armato a presa rapida e asfalterà (o ricostruirà il manto cementizio in caso di strada in cemento). Il tutto perfettamente a filo col resto della strada, tanto che, se non fosse per il colore diverso, sarebbe impossibile capire dov’era la buca. E la cosa bella è che questa riparazione durerà anni e anni, senza avvallamenti o crepe.

Come da noi, no?

Qui, se tutto va bene, la “riparazione” avviene dopo vari mesi di attesa e innumerevoli ammortizzatori rovinati. (Le virgolette le ho messe perché non sono sicuro che qualche palata di asfalto buttata da lontano si possa definire riparazione, senza rischiare di essere preso per pazzo).
Poi, alla prima pioggia, la “riparazione” salta e tutto ricomincia daccapo.

Eppure questa cittadina Texana ha molte similitudini con Latina, a cominciare dal numero di abitanti! Chissà perché allora, le loro buche sono diverse dalle nostre?

Salvatore Antoci

Il “Vicino che Osserva” anche la sicurezza dei bambini

Recentemente, a causa del progetto VCO, si è parlato moltissimo di sicurezza e di senso civico. Non che sia sbagliato parlarne per carità, ma sicuramente questi due aspetti vanno approfonditi e sostenuti anche quando portiamo in auto i nostri bambini.

Non sempre, infatti, gli viene riservata quell’attenzione che invece si dovrebbe, soprattutto al pensiero che i suoi utilizzatori sono persone indifese ed esposte ai più gravi rischi. [b]Stiamo parlando del seggiolino per bambini da montare sulle auto e dei bambini che ne debbono fare uso.[/b]

Sono molti a considerarli veramente importanti e, una volta che il bambino ha raggiunto i 2/3 anni di età, vengono riposti nel dimenticatoio per guadagnare prezioso spazio sull’auto.

In realtà sono indispensabili per la sicurezza dei bambini non solo in caso di incidente stradale, ma anche in tutte le altre occasioni in cui la circolazione impone un repentino cambiamento di velocità o più semplicemente di marcia.

A tale proposito il codice della strada è alquanto preciso: all’articolo 172 prevede che tutti i bambini al di sotto dei dodici anni e di altezza inferiore al metro e mezzo ne facciano obbligatoriamente uso. Unica eccezione per quelli di età inferiore ai tre anni, i quali possono essere trasportati liberamente sui sedili posteriori dell’auto purché accompagnati da un passeggero di età non inferiore ai sedici anni.

Una deroga, questa, che permette alle famiglie numerose di poter gestire un maggiore spazio senza sottovalutare la sicurezza dei piccoli.

Concentriamoci invece su quanti debbono e possono usare il seggiolino per auto e vediamo quali sono i comportamenti da adottare per limitare eventuali lesioni ai piccoli in caso di imprevisti stradali.

Per coloro che hanno meno di un anno il consiglio migliore è quello di sistemare il seggiolino sui sedili posteriori e in posizione centrale per proteggere il bambino dagli urti laterali. E’ in ogni caso sconsigliato tenerlo a fianco del conducente, anche perché in caso di tamponamento, indipendentemente dal verso in cui si trova sistemato, il bambino verrebbe sospinto troppo in avanti o a ridosso dello schienale del sedile anteriore.

Preferite i modelli di seggiolini con fissaggio veloce, con la cintura tra le gambe e con sostegno alla testa.

Per i bambini da uno a sei anni l’apposito seggiolino potrebbe essere privo di proprie cinture di sicurezza; in questo caso il piccolo va assicurato con le normali cinture in dotazione alla vettura, pertanto occorrerà regolarne la lunghezza e l’altezza a seconda dei vestiti che indossa e dei movimenti che solitamente usa fare.

Dai sei ai dodici anni, invece, al seggiolino trova facile sostituzione il cosiddetto cuscino per bambini. La cintura dovrà passare sotto le alette poste ai lati del sedile e in senso longitudinale al torace. Se la cintura è soltanto addominale, allora dovrà essere fissata sulle gambe e la schiena del bambino deve essere ben appoggiata allo schienale posteriore.

L’importanza del seggiolino per bambini è confermata anche da una direttiva europea entrata in vigore lo scorso gennaio: la norma ha suddiviso i seggiolini in cinque categorie (a seconda del peso del suo utilizzatore), ed obbliga il costruttore ad applicare un contrassegno sull’etichetta identificativa che solitamente è caratterizzato dalla sigla ECE R44-02 oppure R44-03.

Fra gli obblighi previsti dalla direttiva ricordiamo che il seggiolino deve essere provvisto di una cinghia che passi fra le gambe del bambino per impedirgli di scivolare in avanti, il materiale con cui è costruita la parte su cui poggia la testa deve essere antiurto, le protezioni laterali devono riservare determinate misure ed è obbligatoria l’etichetta di omologazione.

Ma vediamo nel dettaglio la sigla e le caratteristiche per ogni gruppo.

[b]Gruppo 0 [/b]
Vale per i bimbi fino a nove mesi o di peso inferiore ai dieci chilogrammi. Vanno montati in senso contrario a quello di marcia o in avanti se il bambino pesa almeno sei chili e non c’è l’air-bag.

[b]Gruppo 0+ [/b]
Deve essere utilizzato per bambini fino a tredici chilogrammi ed hanno le stesse caratteristiche di quelli appartenenti al gruppo precedente. Tuttavia offrono una protezione maggiore alla testa ed alle gambe.

[b]Gruppo 1 [/b]
Per bambini fino a quattro anni o di peso superiore ai quattro chili e non superiore ai diciotto. Vanno montati sul sedile posteriore nel senso di marcia e fissati con la cintura di sicurezza della macchina.

[b]Gruppo 2 [/b]
Si tratta di cuscini con braccioli omologati per bambini fino a sei anni o di peso compreso tra i quindici e i venticinque chilogrammi. Anche in questo caso il bimbo si assicura con le cinture dell’auto, aiutandosi con un dispositivo di aggancio che si fissa nel punto in cui la cintura incrocia la spalla. In questo modo la tensione della cintura diminuisce sensibilmente e in caso di urto viene dimezzato il rischio di eventuali lesioni alla piccola spalla del bambino.

[b]Gruppo 3 [/b]
Per bambini dai sei ai dodici anni e di peso compreso tra i ventidue ed i trentasei chili. Sono anch’essi cuscini ma privi dei braccioli da utilizzare sui sedili posteriori dell’autovettura. Il loro scopo è quello di aumentare, da seduto, la statura del bambino affinché possa fare tranquillamente uso delle normali cinture di sicurezza.

Anche l’etichetta di omologazione del seggiolino montata dal costruttore ha un suo significato, che è bene conoscere per la sicurezza del bambino stesso.

Il primo dato che si trova, in alto e in posizione centrale, è costituito da due numeri che indicano la categoria di peso per il quale il seggiolino è stato progettato. Sono facilmente identificabili in quanto recano al loro fianco la sigla dell’unità di misura cioè “Kg”.

Al centro vi è un cerchio con una “E” maiuscola ed un piccolo numero: mentre la lettera sta ad indicare il marchio di omologazione previsto dall’Unione europea, il numero definisce il paese che ha rilasciato l’omologazione (l’Italia è identificata dal numero 4).

Poco sotto vi sono due lunghe serie di numeri: la prima, se comincia con “02”, indica che il seggiolino è omologato secondo la precedente normativa; se comincia con “03” segue l’ultima direttiva comunitaria, pertanto risponde a standard di sicurezza migliori. La seconda serie di numeri, invece, rappresenta il numero progressivo di produzione dal rilascio dell’omologazione.

Infine, proprio a piede della etichetta, una serie di lettere e di numeri indicano la normativa di riferimento.

Uno sguardo ed un breve controllo anche a questi dati, dunque, non potranno che aiutare a scegliere il modello di seggiolino più adatto al corpo del bambino ed alle esigenze di sicurezza del genitore.

Durante l’acquisto il venditore potrà poi proporre un nuovo modello di seggiolino ad allacciamento rapido detto “Isofix”: si tratta di un dispositivo per ancorare i seggiolini al sedile posteriore della vettura senza utilizzare le normali cinture di sicurezza della vettura. E’ un sistema sbrigativo, sicuro e privo di errore in quanto è indipendente dalla forma del seggiolino.

Nel particolare è costituito da quattro agganci a baionetta, ricavati nella struttura metallica del sedile posteriore e pare aver riscosso il consenso dei costruttori che lo stanno sempre più diffondendo.

Vogliamo infine spendere due parole anche per descrivere i pro ed i contro dell’usato. Sì, perché nonostante pochi lo sappiano, esiste un mercato parallelo anche dei seggiolini per bambini.

Generalmente il risparmio rispetto al nuovo si aggira sulle 80/100 mila lire e per questo motivo il nostro consiglio è quello di affidarsi sempre ad un negozio convenzionale, il quale potrà anche emettere una regolare garanzia.

Come succede per le tappezzerie delle autovetture, se i colori della fodera del seggiolino sono visibilmente sbiaditi, significa che ne è stato fatto un largo uso e che più volte è stato montato e rimontato sulla macchina.

Anche l’efficienza delle cinture e dei ganci di sicurezza potrebbe essere stata compromessa a seguito di urti o di cadute, pertanto è sconsigliato l’acquisto di seggiolini usati dove siano evidenti danni alla struttura esterna o forti ammaccature.

Se poi manca l’etichetta di omologazione è meglio mettere da parte ogni dubbio e lasciare perdere ogni minima intenzione: esiste una sottoproduzione certamente più economica, ma egualmente pericolosa in quanto non viene testata e sfugge ad ogni controllo. Gli standard di produzione a cui ciascun seggiolino deve obbligatoriamente rispondere sono fra i più severi e la normativa viene aggiornata periodicamente per non lasciare nulla al caso.

Se la ricerca del risparmio è talvolta giustificata, quando si tratta della sicurezza dei propri figli è sempre meglio sopportare qualche sacrificio in più, ma avere la certezza di avere fatto tutto il possibile per evitare le conseguenze di qualche spiacevole e non sempre facile imprevisto.

[b][color=993300]COME DIMINUIRE I RISCHI PER I BAMBINI[/color][/b]
Riportiamo di seguito alcuni consigli pratici per diminuire il rischio di possibili lesioni nei bambini che utilizzano il seggiolino per auto, in caso di incidente stradale o di brusche manovre che compromettono l’assetto della macchina. La raccomandazione è quella di rispettarli scrupolosamente e di non fidarsi mai delle capacità di azione e di reazione che il bambino acquisisce durante la crescita.

[b]1)[/b] Mai fissare il seggiolino sul sedile anteriore della auto se provvista di air-bag. In caso di urto frontale e di apertura del cuscino protettivo, il bambino rischia di rimanere schiacciato contro il sedile dell’auto.

[b]2)[/b] Non lasciare il bambino libero, cioè non legato, nemmeno per i brevi tragitti di città: anche un semplice tamponamento può rappresentare un serio pericolo, così come una improvvisa frenata che farebbe scivolare il bambino in avanti.

[b]3)[/b] Al momento del montaggio del seggiolino sull’automobile, sinceratevi di avere rispettato tutti i consigli impartiti sul manuale delle istruzioni ed assicuratevi che lo schienale del seggiolino sia ben aderente al sedile della macchina onde evitare giochi o eccessivi movimenti alla cintura di trattenimento.

[b]4)[/b] Quando i seggiolini sono lungamente esposti al sole tendono a surriscaldarsi a causa della loro particolare composizione chimica. In questi casi, prima di appoggiarvi il bambino, passate la mano sulla zona d’appoggio e verificarne la regolarità della temperatura (questo soprattutto d’estate quando si è soliti lasciare i bambini col solo pannolone o con i pantaloncini corti).

[b]5)[/b] La normativa europea entrata in vigore all’inizio del 1999 ha fissato regole più restrittive e severe. Verificate pertanto l’etichetta di omologazione ed evitate di acquistare seggiolini di seconda mano, di cui non conoscete la provenienza o troppo vecchi (mai quelli prodotti prima del 1994).

[b]6)[/b] Dopo un incidente è necessario sostituire il seggiolino poiché la struttura interna potrebbe essersi danneggiata e non rispondere più a quei requisiti di sicurezza originariamente sopportati. Basti sapere che lo sforzo a cui il seggiolino è sottoposto durante l’urto è pari al peso del bambino moltiplicato per la velocità che di marcia dell’autovettura.

[i][b]Ricordate infine che la sicurezza dei vostri figli non la si ottiene soltanto acquistando il migliore seggiolino in commercio, quanto nel buon senso e nella prudenza di chi guida un’autovettura con a bordo uno o più bambini.[/b][/i]

Un vostro vicino di casa.

Alessandro Molon

Mozione Telefonia Mobile

[b][size=small][color=CC0000][font=Verdana]De Marchis: Mozione per le antenne selvagge[/font][/color][/size][/b]

Al Presidente del Consiglio Comunale
Latina, 18 gennaio 2006
MOZIONE
IMPIANTI SRB: adozione di un regolamento relativo al corretto insediamento urbanistico e territoriale degli impianti al fine di minimizzare l’esposizione della popolazione ai campi elettromagnetici
Il Consiglio Comunale di Latina
Premesso
– che la localizzazione di impianti fissi per l’emittenza radio e televisiva e di impianti per la telefonia mobile rappresenta sempre più spesso motivo di tensione tra i cittadini e le amministrazioni ed è fonte di preoccupazione per l’intera collettività;
– che in base alle normative vigenti l’installazione, l’esercizio e la fornitura di reti di telecomunicazione nonché la prestazione di servizi ad esse relativi sono considerati attività di preminente interesse generale e rivestono carattere di opere di pubblica utilità;
– che le Stazioni Radio Base emettono radiazioni non ionizzanti (elettrosmog) i cui effetti sulla salute per esposizioni a lungo termine, come evidenziato nel Piano Sanitario Nazionale 1998 – 2000, possono arrivare fino “allo sviluppo di neoplasie”;
– che il “principio di precauzione” dovrebbe essere fatto prevalere come ribadito dall’Organizzazione Mondiale della Sanità;
– che la tutela della salute dei cittadini e la salvaguardia dell’ambiente rientrano tra le finalità primarie dell’Ente Locale;
Considerato
– che il Sindaco è Autorità Sanitaria (T.U. degli Enti Locali, art. 54, comma 2);
– che i gestori nell’esercizio della propria attività sono tenuti come qualsiasi altro soggetto al rispetto del principio del NEMINEM LAEDERE (v. Cass. S.U. 29/7/1995, n.8300);
– che il Comune di Latina, non si è ancora dotato di uno regolamento volto a pianificare l’installazione di Impianti Radio Base per la telefonia mobile;
– che i Regolamenti Edilizi e urbanistici attualmente in vigore nel Comune di Latina non contengono alcuna norma inerente gli Impianti per la telefonia mobile;
Visto
– che le normative in vigore vietano le localizzazioni di impianti in aree destinate ad attrezzature sanitarie, assistenziali e scolastiche; zone di parco e nelle riserve naturali; edifici di valore storico – architettonico e monumentale;
– che in base alle normative in vigore i gestori presentano, entro il 30 settembre di ogni anno, un programma annuale delle installazioni fisse. Il Comune ha l’obbligo di dare notizia alla cittadinanza dell’avvenuta presentazione del programma, fissando un termine per la presentazione delle osservazioni. Il Comune, dopo aver acquisito i pareri di Arpa e AUSL autorizza l’installazione nel rispetto dei “limiti di esposizione ai campi elettromagnetici” stabiliti in Italia in 6volt/metro. L’autorizzazione è rilasciata entro 90 giorni dalla presentazione del Programma e contiene anche le deduzioni alle eventuali osservazioni pervenute;
Verificato
– che la Corte Costituzionale, con la sentenza n°303 dell’ottobre 2003, ha dichiarato incostituzionale il cosiddetto “Decreto Gasparri” che agevolava l’installazione di impianti;
– che la Corte Costituzionale, con la sentenza n°307 dell’ottobre 2003, ha attribuito allo Stato le competenze in materia di soglia di esposizione, ma alle Regioni in materia di disciplina dell’uso del territorio per la localizzazione degli impianti;
– che il successivo Codice delle Comunicazioni ha ripristinato numerose indicazioni contenute nel Decreto Gasparri;
– che la Legge Quadro n°36 del 22 febbraio 2001 sulla protezione dalle esposizioni a campi elettrici, magnetici ed elettromagnetici, al punto 6 dell’art.8 prevede: “I Comuni possono adottare un regolamento per assicurare il corretto insediamento urbanistico e territoriale degli impianti e minimizzare l’esposizione ai campi elettromagnetici”;
– che questa possibilità era già stata ribadita dal TAR della Toscana in due storiche sentenze relative ai Comuni di Grosseto e di Agliana;
– che diversi altri Comuni (Prato, Senigallia, Pieve di Cento, Parma, Novara etc..) hanno approvato specifici regolamenti o varianti ai PRG tesi ad affermare il principio della pianificazione e a definire in questa materia misure più restrittive di quelle imposte dalla legislazione statale, compreso l’ampliamento delle distanze e delle zone di rispetto;
– che queste scelte sono state riconosciute corrette da diversi TAR e Tribunali italiani;
– che alcuni Comuni prevedono che l’autorizzazione venga rilasciata previo parere della Commissione Consiliare e della Circoscrizione di competenza nel territorio;
– che il Comune di Caldano (Bolzano), nel febbraio 2005, ha approvato una delibera nella quale si specifica “che il grado di copertura del segnale radiomobile compatibile con l’interesse pubblico non può superare il minimo necessario per la comunicazione della fonia outdoor, escludendo la trasmissione di immagini ed altro connesso a puri interessi commerciali, e per quanto in particolare attiene al servizio di radiotelefonia mobile (GSM, GPRS e UMTS), si considera garantita la copertura quando è assicurato il minimo segnale necessario per la comunicazione all’aperto per la sola trasmissione audio, escludendo una garanzia di copertura per la trasmissione di segnali video e di messaggi con immagini”.
Tutto ciò premesso, considerato e verificato,
il Consiglio Comunale
impegna l’Assessore all’Ambiente e l’Assessore all’Urbanistica e le corrispondenti Commissioni Consiliari
-a predisporre in tempi brevi una proposta di Regolamento per assicurare il corretto insediamento urbanistico e territoriale degli impianti e minimizzare l’esposizione della popolazione ai campi elettromagnetici; Regolamento basato sull’ampia giurisprudenza maturata in materia di SRB, sulle competenze attribuite ai Comuni in tema di pianificazione urbanistica, sulla necessità di prevedere anche in questo ambito la maggiore partecipazione possibile, a partire dal coinvolgimento delle Circoscrizioni e della Commissione Consiliare nell’approvazione del Programma annuale delle installazioni fisse;
impegna l’Assessore all’Urbanistica

-a predisporre una variante al PRG per definire misure più restrittive di quelle imposte dalla legislazione nazionale, prevedendo l’ampliamento delle distanze e delle zone di rispetto;
impegna la Giunta
-a prevedere, nell’ambito del rilascio delle autorizzazione per l’installazione di impianti SRB, l’acquisizione del parere preventivo della Commissione consiliare e della Circoscrizione competente territorialmente.

Giorgio De Marchis

Marilena Sovrani ci comunica:

[b][size=small][color=0033FF]Marilena Sovrani commenta così, i lavori di L.go Cavalli (Q5)[/color][/size][/b]
Ho letto l’email di Innocenzo e volevo comunicare ai residenti quanto è accaduto nel corso del tempo.
Ti ringrazio di avermi citata nei ringraziamenti, in effetti il lavoro a latere è stato non solo impegnativo ma anche snervante.
Il primo passo è stato fatto con il sollecito da parte mia e da parte dell’Amministrazione Comunale ai costruttori dell’edificio di L.go Cavalli, che, in breve tempo hanno provveduto ad appaltare i lavori alla ditta Massicci.
Fatto questo mi sono rivolta subito alla Ditta per sollecitare l’intervento, il responsabile da me contattato a dir poco una trentina di volte nell’arco di questi 3 mesi mi assicurava ogni volta che i lavori sarebbero iniziati nel giro di qualche giorno, ma nel tempo questo non è mai avventuo.
In questi 3 mesi, nel frattempo, ho effettuato diversi sopralluoghi con i tecnici della ditta per accertarmi che i lavori venissero fatti ad hoc, infatti il livello del terreno del parcheggio deve essere abbassato di qualche centimetro, questo per permettere il corretto smaltimento delle acque piovane.
Infine, stanca delle continue promesse mi sono rivolta ai dirigenti del settore Lavori Pubblici del Comune, affinchè anche loro sollecitassero tali lavori.
Oggi finalmente su L.go Cavalli ci sono gli operai che hanno iniziato i lavori con la sistemazione delle fognature, considera che ho chiamato Massicci lunedì e viste le continue promesse mai mantenute ho chiaramente espresso la volontà’ di uscire con un comunicato stampa.
Considera che il tutto si sta attuando in seguito all’apertura di Via P.L. da Palestrina, di cui sono stata promotrice presso l’Amministrazione Comunale.
Pur essendo il parcheggio una competenza privata e non comunale il lavoro si è reso necessario per ristabilire il giusto decoro dell’intera area. Non importa il tempo e la pazienza da me profusa per la risoluzione del problema, l’importante è tenere sempre alta l’attenzione sui nostri quartieri, quartieri che ancora necessitano di tanti interventi.
Marilena Sovrani