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Serie A senza Impianti, a Frosinone la nuova Piscina

Pallanuoto costretta ad emigrare, difficile convivenza per basket, pallavolo e calcio a 5 

La chiusura del Palazzetto dello Sport di Latina da lunedi 3 a giovedi 6, per lavori sul parquet, ripropone il problema degli impianti sportivi. Le squadre della città che stanno raggiungendo buoni livelli nei rispettivi settori sono sempre più, a partire dalla Pallanuoto costretta a giocare le sue gare interne ad Anzio per la mancanza di una piscina regolamentare. La città è riuscita a sprecare anche l’occasione di sfruttare i prossimi mondiali di nuoto, previsti a Roma nel 2009, e cosi ad ospitare le squadre di tutto il mondo in impianti costruiti per l’occasione saranno Frosinone, Monterotondo, Anguillara e i Comuni di Tivoli e Guidonia. Tutto questo mentre nella vicina capitale sono in via di costruzione cinque palazzetti da 1200 posti per ospitare pallavolo, basket, piscine e punti di ritrovo. Due verranno costruiti con i fondi del Comune, tre con quelli dei privati. A Latina basterebbe un solo impianto, oltre al PalaBianchini, per consentire a tutte le società di lavorare in maniera adeguata al livello raggiunto. La serie A1 di pallavolo, l’A2 di pallanuoto, calcio a cinque e hockey (anche lui costretto a emigrare), la B1 maschile e femminile ed il vivaio giovanile dello Smg Latina nel basket, testimoniano il livello di eccellenza raggiunto da tante realtà sportive della nostra città, eccellenza che richiede strutture all'altezza della situazione.

Ps In una città in cui gli amministratori parlano solo di opere faraoniche c'è bisogno di una precisazione. Non c'è bisogno di un altro palazzetto da 15.000 posti, con fermata della metropolitana davanti, ma di una piscina regolamentare, di una struttura di dimensioni normali per fare allenare le diverse realtà sportive come si deve e magari di altre piccole strutture per permettere, come succede nel calcio, alle diverse società di portare avanti la loro attività di base.

elezionilatina.splinder.com

 

Ciao Salvatore, W i bruscolini

Da "Parvapolis" di oggi

Latina. Si spegne un pezzo di storia della città: Salvatore. Venditore di bruscolini, medaglie sul petto, vigile urbano. Nonché primo cittadino

 

 

Salvatore non c’è piu, una brutta notizia, amici, è morto il bruscolinaro, forse il personaggio piu amato di Latina. Antichi venditori di lupini (fusaglie) e bruscolini. I fratelli Minenna, residenti in via Adua, vendevano le loro cose davanti ai cine¬ma Corso e Giacomini. Ogni tanto partecipavano alle processioni, in particolare a quella dell'Immacolata, nel quartiere Tribunale, vestiti con la tenuta d'ordinanza dei Vigili Urbani e alternandosi a portare il gon¬falone. Quando non seguivano la Madonna, si presentavano all'incro¬cio delle vecchie case popolari e cominciavano a dirigere il traffico. Molti automobilisti capitolini, che non li conoscevano, si fermavano e seguivano senza batter ciglio i segnali dei due finti vigili urbani. Si for¬mavano lunghe code, qualcuno si agitava suonando nervosamente il clacson, altri uscivano fuori dall'abitacolo per inveire. Insomma, scene apocalittiche con Franco e Salvatore immedesimati nel ruolo, con medaglie sul petto e berretto in testa. I "pizzardoni" creavano caos tra i forestieri ma suscitavano simpatia tra i latinesi "doc". Vendevano anche le caldarroste nel periodo autunnale ma la loro specialità erano i lupini. In tempi di carestia, i ragazzi erano soliti anda¬re in giro con le tasche piene di lupini "sanati", che mangiavano lasciando una scia di bucce. Oggi, più che un alimento, li troviamo come passatempo alle sagre e fiere paesane. I lupini sono i semi di una pianta alta fino a un metro e con foglie palmate, il Lupinus albus. I lupini prima di essere mangiati devono essere bolliti in acqua e poi salati per immersione in una salamoia. Di solito venivano messi in un sacco di iuta e messi nell'acqua di fiume. I bruscolini venivano tenu¬ti da Franco e Salvatore in un sacco, poi li porgevano in un cartoccio fatto con la carta di giornale, grande secondo le quantità che richiede¬vi. L'attività l'aveva cominciata il padre. A Franco piaceva, in modo assai pittoresco, fare il sindaco di Latina. Si vestiva di tutto punto e, sulla giacca, aveva una scritta ricamata in rosso: sindaco. I bambini lo seguivano divertiti, era il loro idolo. Un primo cittadino amato dalla gente. Forse il più amato di tutti.

Paolo Iannuccelli

Proprio stamattina, per uno scherzo del caso, venendo a Roma mi è venuto in mente Salvatore. Non saprei ricostruire il filo dei pensieri che mi ha condotto a lui. Non lo vedevo da moltissimo, mi sono chiesto se fosse ancora vivo, mi sono accorto che mi mancava. Ora leggo la notizia e … un altro pezzetto del mio mondo, della mia infanzia, se n'è andato.

Qualcuno lo trattava con condiscendenza, col sorrisino sulle labbra, come se fosse lo scemo del villaggio. Ma bastava avere la pazienza, e forse anche l'umiltà, di scambiarci due parole, per scoprire un mondo di bontà e di ingenuità. Queste cose i bambini le percepiscono istintivamente, senza mediazioni e senza intellettualismi. Per questo era il loro, il nostro beniamino.

Salutava tutti e tutti lo salutavano, e lui era contento anche di questi scambi superficiali. Ha insegnato tanto a molti di noi, con il suo semplice esserci. Oggi, che per via della pressione alta non posso più accostarmi agli adorati bruscolini, sogno il ritorno di un Salvatore che stimoli nei nostri ragazzi il valore della tolleranza.

Giulio

 

Morti due volontari

Mi unisco al dolore dei familiari per la scomparsa deI due colleghi che a bordo di un elicottero della Humanitas è precipitato nei pressi del villaggio turistico "Villa Marina" a Marina di Camerota, nel Salernitano.

Le due persone (pilota e copilota) che erano a bordo sono morte. I due, stavano svolgendo un pattugliamento antincendio, sono riusciti ad evitare una strage. L'incidente è avvenuto a 50 metri dalla piscina del villaggio dove si trovavano una trentina di persone che hanno assistito allo schianto.

L'elicottero in difficoltà avrebbe effettuato una picchiata nell'area della piscina, a quell'ora affollata di bagnanti, poi il pilota sarebbe riuscito a deviare la traiettoria del veivolo, schiantatosi nel perimetro del villaggio tra la piscina e la spiaggia dove non c'era rischio di coinvolgere altre persone.

I due volontari morti nel tragico incidente sono Pierluigi Schiavone, 29 anni, e Giovanni Baldi, di 41 anni. Schiavone è il figlio del presidente dell'associazione Humanitas, Roberto Schiavone.

L'elicottero dell'associazione "Humanitas" era impegnato per conto della Protezione civile in una ricognizione di controllo su vecchi focolai domati, ed essendo un ultraleggero era privo di benna per il contenimento dell'acqua che serve a spegnere gli incendi.

Alcuni testimoni hanno riferito di aver visto prima dell'impatto fuoriuscire del carburante dall'elicottero.

 

ADDIO PIERLUIGI E GIOVANNI

 

Le 10 strade più perocolose d’Italia

Ecco le strade più pericolose d'Italia PDF Stampa E-mail
giovedì 09 agosto 2007
La triste palma d'oro va alla Nettunense, la strada che dall'Appia porta a Nettuno: 4,99 incidenti a chilometro. Al secondo posto, la ss 072, in direzione San Marino. Sul terzo gradino di questo infausto podio la ss 467, arteria che taglia il cuore della Pianura Padana, fino a Scandiano, provincia di Reggio Emilia. Sono le strade statali più pericolose, a giudicare dalle statistiche dell'Aci. Il pericolo è grande, se si pensa che hanno una media di incidenti sette volte superiore rispetto al resto d'Italia.

L'Automobile Club d'Italia ha stilato la top ten delle arterie più rischiose, dove si verificano fino a 5 incidenti per chilometro, quando la media nazionale è di 0,70. E si tratta di strade molto trafficate.

Al quarto posto c'è la Romea, che collega Ravenna a Mestre, seguendo il litorale dell'Adriatico a poca distanza dal mare. Al quinto la ss 008, meglio nota come "Via del Mare", ex autostrada diventata strada statale, che congiunge Roma ad Ostia: qui i cartelli restano spesso lettera morta, il transito di motoveicoli è vietato ma le moto continuano a sfrecciare indisturbate.

Nella classifica del pericolo seguono la Pontina, che porta dalla capitale a Terracina, attraversando il Basso Lazio; la ss 336 dell'aeroporto della Malpensa; l'Anagnina, che collega Roma a Grottaferrata. Al nono posto il terzo tratto della ss 106, per tutti la Jonica, quella lunghissima strada che da Taranto arriva a Reggio Calabria, attraverso ben tre regioni.

L'Aci ricorda come la stragrande maggioranza degli incidenti, il 77%, avvenga in città, mentre il 17% si verifica sulle strade extra-urbane e appena il 6% nelle autostrade. Gli scontri mortali sono concentrati sul 3,2% della rete. I problemi infrastrutturali, sottolinea l'associazione, non mancano, perché "la manutenzione dell'asfalto e della segnaletica è in una condizione critica, preoccupante e molto pericolosa".


Tuttavia, secondo l'Aci, la reponsabilità degli incidenti va divisa a metà. Da una parte c'è lo stato delle strade, per cui "sono necessari investimenti infrastrutturali". Dall'altra, però, ci sono gli automobilisti, per cui altrettanto importante "è l'azione di prevenzione ed educazione da parte delle forze dell'ordine, assieme a un rafforzamento dei controlli che scoraggino, prima ancora di reprimere, i comportamenti sbagliati". E in quest'ottica, "meglio una pattuglia visibile di un autovelox nascosto".

Questa la classifica, in base al tasso di incidenti per Km (tra parentesi).

1) SS 207 – Nettunense (4,99)
2) SS 072 – di San Marino (4,67)
3) SS 467 – di Scandiano (4,10)
4) SS 309 dir – Romea (4,04)
5) SS 008 – Via del Mare (3,62)
6) SS 148 – Pontina (3,43)
7) SS 336 – dell'Aeroporto di Malpensa (3,38)
8) SS 511 – Anagnina (3,30)
9) SS 106 ter – Jonica (3,16)
10) SS 515 – Noalese (3,04).

L'articolo è tratto dal sito del quotidiano Repubblica (www.repubblica.it)

Capoportiere: moria di pesci

Oggi durante la mia passeggiata in bicicletta al lido di Latina, ho notato lungo il tragitto nel tratto compreso tra la Chiesa Stella Maris e Capoportiere un desolante spettacolo di moria dipesci.

Trattasi di centinaia e centinaia di cefali morto a galla di grosse dimensioni (i pù lunghi arrivano a circa mezzo metro) e sono concentrati lungo il canale di bonifica parallelo come sopra detto alla Via del Lido adiacente alla nuova pista ciclabile.

Non ho avuto nessun riscontro dalla stampa locala ma, ritengo che lo stato dei fatti sia molto grave e che bisogna risolvere tale situazione al più presto.

Faccio appello all'Arpa, alla Polizia Provinciale, alla Forestale e comunque  a chi di competenza per sollecitare ed eventualmente indagare su quanto è successo.

Vincenzo Spica

 

Allego documentazione fotogratica:

 

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WiMax e diritto alla conoscenza

Tra poco lo Stato assegnerà le frequenze WiMax. E’ il punto di non ritorno per il libero accesso alla conoscenza. Dopo non si potrà più tornare indietro. Il WiMax è una tecnologia che permette di trasmettere e ricevere segnali senza fili a distanze di decine di chilometri. Elimina l’ultimo miglio e il pedaggio di Telecom Italia. Le comunità locali potranno rendersi indipendenti e collegarsi a Internet.
Se il WiMax finisce in mano agli avvoltoi delle compagnie telefoniche, come ho detto nel mio intervento di Rozzano a Buora e a Ruggiero, verrà trasformato in una me..da ad alto costo. Peggio dell’adsl.
Ogni cittadino dovrebbe avere per nascita il diritto di accesso alla conoscenza.
Esiste una petizione on line che vi invito a firmare per il vostro futuro, per il diritto alla conoscenza e per non essere, almeno una volta, presi per il c..o.
La petizione chiede che almeno 1/3 delle frequenze venga riservato ai cittadini per associazioni senza fini di lucro, come i comuni e gli enti locali, e senza alcuna tassazione diretta o indiretta.
Firmate la petizione su: http://www.petitiononline.com/wmaxfree/

Beppe Grillo, http://www.beppegrillo.it/

Personalmente Vi invito a firmare la petizione per far rimanere il WiMax libero per almeno un 1/3.
Il WiMAX, acronimo di Worldwide Interoperability for Microwave Access, è una tecnologia che consente l'accesso a reti di telecomunicazioni a banda larga e senza fili (BWA – Broadband Wireless Access). L'acronimo è stato definito da WiMAX Forum, consorzio formato da più di 300 aziende, il cui scopo è sviluppare, supervisionare, promuovere e testare la interoperabilità di sistemi basati sullo standard IEEE 802.16, conosciuto anche come WirelessMAN (wireless metropolitan area network). Il WiMAX Forum si è formato nel Giugno 2001. Maggiori info qui:
http://it.wikipedia.org/wiki/WiMax
Enrico

Nuova Pontina

Trasmetto le considerazioni e l'invito al convegno sulla nuova Pontina ricevuti da Legambiente. 

Giulio

Care amiche, cari amici,

sulla Pontina finalmente si è fatto un positivo passo avanti, con una nuova
idea progettuale -frutto di un serrato confronto all'interno della Regione
ma anche con Legambiente, le associazioni ambientaliste e i comitati dei
cittadini-, che speriamo presto possa portare ad una soluzione definitiva e
sostenibile che possa garantire la sicurezza a tanti pendolari, una mobilità
più spostata sul ferro e la tutela del nostro ambiente e della nostra
agricoltura dell'agro-pontino. Diversi sono i sostanziali elementi di
novità: è saltata l'idea di un nuovo inutile corridoio tirrenico, si è
deciso come spesso si pontifica di puntare davvero sulla ferrovia nella
tratta Roma-Latina, che consente una penetrazione in ambito urbano
capillare, con investimenti nuovi a partire dal 2007 che renderanno più
competitivo il servizio ma anche con nuovi binari fino a Pomezia, si è
tornati ad una infrastruttura a tre corsie per oltre il 70% del tracciato
sovrapposta all'attuale Pontina non occupando quindi nuovo suolo ed
eliminando anche le nuove ed inutili complanari da Roma ad Aprilia,
impattando meno così sul territorio e sulle aree protette, si conferma la
necessità di una verifica del tracciato per la Cisterna-Valmontone, si è
individuata una innovativa forma di pedaggio differenziato per tipologia di
utente.

Elementi di novità che rispondono a diversi dei problemi evidenziati nei
mesi scorsi e che fanno sì che questa infrastruttura di fatto sia molto
vicina a quell'adeguamento della Pontina che da sempre era sembrata la
soluzione prioritaria e migliore. A partire dai problemi trasportistici,
dove proprio Legambiente con l'ausilio di alcuni studi molto importanti
realizzati dall'Università di Roma Tre, ha evidenziato flussi di traffico
quantitativamente molto elevati, con oltre 3.500 veicoli per ora per
carreggiata registrati anche in periodi di traffico non particolarmente
intenso, che determinano livelli di servizio sulla Pontina prossimi alla
congestione o di congestione. Un'evidenza che si delinea soprattutto nel
tratto da Aprilia a Roma, dove la domanda di mobilità è per oltre il 60% di
natura pendolare, connessa evidentemente al grande esodo abitativo di
cittadini romani che, pur mantenendo l'attività di lavoro su Roma, a causa
del mercato degli immobili sempre più inaccessibile, acquista la prima
residenza in zone esterne alla città. Una risposta anche alla assoluta
necessità di messa in sicurezza, il problema più grande di questa arteria,
che con 3,37 incidenti al chilometro ha una media di incidentalità dell'800%
più alta rispetto alla media nazionale dello 0,42 sulla stessa tipologia
stradale, determinando un'emergenza sociale, visto il dramma della gente che
sulla Pontina muore. Tenendo conto della tutela della Riserva del Litorale
Romano e della Riserva di Decima Malafede, zone di una singolarissima
importanza naturalistica e con ambiti fortemente sensibili e vulnerabili,
piuttosto che delle zone agricole assai qualificate nella produzione di uve
da vino e olive più a sud, che hanno rischiato conseguenze proprio sul
modello economico e sociale su cui si fondano le numerose comunità locali.

Insomma un passo avanti intelligente, un'idea molto diversa da quella del
corridoio tirrenico meridionale, che dimostra anche come la discussione
vera, nel merito, possa portare a soluzioni inedite e innovative, eliminando
la stereotipata idea di fronti contrapposti tra il no e il sì alle opere.
Ora speriamo che siano davvero rispettati i tempi per passare dall'idea
progettuale al progetto vero e proprio, riaprendo anche subito una fase di
condivisione delle scelte con le popolazioni locali, analizzando mano a mano
tutte le questioni e gli impatti, arrivando presto alla soluzione del
problema. Per affrontare questi temi, Mercoledì 20 giugno alle ore 16, si
terrà a Roma presso la Sala CESV di Via dei Mille 6 (angolo piazza
Indipendenza), un convegno promosso con la sezione Lazio dell'Istituto
Nazionale di Urbanistica dal titolo "Vecchia e nuova Pontina: quale
infrastuttura per quale futuro?". Spero di incontrarvi numerosi. Di seguito
e in allegato, stampabile, il programma.

A presto,

Lorenzo Parlati

Presidente Legambiente Lazio

Viale Regina Margherita, 157

00198 Roma

Tel. 06/85358051-77 Fax 06/85355495

Email [email protected]

Sito HYPERLINK
"outbind://66/www.legambiente.lazio.it"www.legambiente.lazio.it

CCP 19856004

INU Lazio

Istituto Nazionale Urbanistica

VECCHIA E NUOVA PONTINA:

QUALE INFRASTRUTTURA PER QUALE FUTURO?

Roma, 20 giugno 2007, ore 16

Sala CESV, Via dei Mille 6 (angolo p.za Indipendenza)

Presiede

Roberto Pallottini, Presidente INU Lazio

Relazioni

Andrea Benedetto, prof. Ass. Dip. Scienze Ingegneria Civile Università Roma
Tre;
Presidente Comitato Scientifico Legambiente Lazio

Simone Ombuen, ricercatore presso il Dipartimento di Studi Urbani,
Università Roma Tre; Presidente della Commissione nazionale politiche
infrastrutturali dell'INU

Interventi programmati

Tavola rotonda

Coordina: Lorenzo Parlati, Presidente Legambiente Lazio

Partecipano: Bruno Astorre, Assessore Lavori Pubblici Regione Lazio; Lorenzo
Tagliavanti, Vice Presidente CCIIAA Roma; Filiberto Zaratti, Assessore
Ambiente Regione Lazio; Vincenzo Zottola, Presidente CCIIAA Latina.

Sono stati invitati, tra gli altri: capigruppo Consiglio regionale del
Lazio; Augusto Alonzi, segretario CGIL Lazio; Alessio Amodio, Sinistra ecologista;
Giancarlo Bernabei, Associazione Vittime della strada; Giovanni Carapella,
Presidente Commissione Lavori Pubblici Consiglio regionale Lazio; Antonio
Magaudda, Presidente Italia Nostra Latina; Daniele Occhiodoro, Presidente
Consorzio Mare di Roma; Daniela Santori, Presidente Coldiretti Latina;
rappresentanti CISL-UIL Lazio. Partecipano, tra gli altri: Avenali, Bisini,
Buttarelli, Caporioni, Corsetti, Di Mario, Filpa, Giannino, Giorgi,
Laurenzi, Nanni, Omizzolo, Pianelli, Tomassetti, Trolese, Veronesi.

Segreteria organizzativa

Legambiente Lazio – tel. 06 85358051/77 Email HYPERLINK
"
mailto:[email protected]"[email protected]

INU Lazio – tel. 06.6832601 Email HYPERLINK
"
mailto:[email protected]"[email protected] e HYPERLINK
"
mailto:[email protected]"[email protected]

Zaccheo e Mansutti, l’occupazione scende dal cielo

 Colate di cemento, grandi opere, porto, aeroporto, autostrada, metropolitana. La Latina immaginata dal sindaco uscente Vincenzo Zaccheo ed in parte condivisa dal candidato sindaco Maurizio Mansutti sarà collegata con ogni mezzo e per ogni dove al resto del mondo. Un modello di sviluppo tipico degli anni '60, quando si costruivano le grandi opere, spesso cattedrali nel deserto, ed in nome del progresso si strappavano i contadini alle loro terre. Da allora sono passati quasi 50 anni, ma a Latina, e non solo, nessuno se ne è accorto.

Invece di spiegarci come ci faranno vivere meglio in questa città (che non è un dormitorio), come vivere meglio nei nostri quartieri, nelle nostre piazze (ho provato a bivaccare in una delle tante rotonde stradali, ma non  è la stessa cosa!), sui nostri marciapiedi. Come recuperare zone abbandonate in pieno centro, favorire l'occupazione in nuovi settori, visto che le industrie stanno abbandonando il nostro territorio, favorire un turismo "responsabile" sfruttando le belle risorse naturali, che abbiamo. Invece di fare tutto questo i due candidati sindaci non trovano di meglio che puntare su un aeroporto, in cui piazzare 100 persone (forse) due o tre negozi (tanti ce ne sono a Ciampino), e poi intorno… il vuoto!!! Scendo dall'aereo, prendo il treno e vado a Roma. Ma io, come territorio, città, cosa faccio, cosa offro, oltre ad aspettare l'occupazione che scende dal cielo!??

elezionilatina.splinder.com

ICI

 http://www.comune.latina.it/news.php?id=2625

Data:31/05/2007

Ici, gli adempimenti


Entro il termine di presentazione della dichiarazione dei redditi, deve essere presentata all’Ufficio I.C.I. , Corso della repubblica n. 92, la Dichiarazione per le variazioni I.C.I. intervenute nel corso dell’anno 2006, redatta su apposito modello approvato dal Ministero delle Finanze in distribuzione gratuita presso l’Ufficio I.C.I., lo Sportello del Cittadino in Via Rattazzi e le sedi circoscrizionali, nonché prelevabile dal sito internet www.finanze.gov.it.

Le agevolazioni previste dal Regolamento Comunale I.C.I. devono essere richieste con apposito modulo disponibile presso l’Ufficio I.C.I., lo Sportello del Cittadino e le sedi circoscrizionali.

Per il ricevimento dei modelli, l’Ufficio ICI osserva il seguente orario: dal Lunedì al Venerdì ore 9.00 – 12.00; martedì e giovedì anche dalle ore 15.15 alle ore 17.15.

In alternativa, la dichiarazione può essere spedita in busta chiusa, recante la dicitura “Dichiarazione ICI 2006”, mediante raccomandata postale.

 

Versamenti I.C.I.

 

Le aliquote I.C.I. per l’anno 2007 sono le seguenti:

abitazione principale e relative pertinenze: 4,65 per mille;

immobili locati sulla base di patti concordati ai sensi  dell’art. 2 , comma 3 della Legge n. 431/1998: 3,5 per mille;

terreni agricoli: 6,7 per mille;

aliquota ordinaria: 7 per mille.

La detrazione I.C.I per l’abilitazione principale è pari a € 103,29. La detrazione per le unità immobiliari adibite ad abitazione principale ubicate in una fascia di m. 2000 dal perimetro della discarica comunale è fissata nella misura di  € 258,22.

L’I.C.I per l’anno in corso deve essere versata in due rate delle quali la prima, entro il 18 giugno 2007, pari al 50% dell’imposta dovuta per l’intero anno, calcolata sulla base delle aliquote e delle detrazioni dei dodici mesi dell’anno precedente. La seconda rata deve essere versata dal 1° al 17 dicembre 2007, a saldo dell’imposta dovuta per l’intero anno, con eventuale conguaglio sulla prima rata versata. Resta in ogni caso nella facoltà del contribuente provvedere al versamento dell’imposta complessivamente dovuta in unica soluzione annuale, da corrispondere entro il 18 giugno 2007, sulla base delle aliquote e delle detrazioni dell’anno in corso.

Abusi da parte della Ge.port a Rio Martino….

Da:  www.latina24ore.it  

Dopo l'abbattimento nel 2004 della darsena abusiva da parte della procura della repubblica di Latina, si pensava che il nuovo porto di Rio Martino sarebbe stato ecocompatibile con il Parco del Circeo… Nel 2005 dove varie conferenze dei servizi si diede il via al progetto definitivo. Il Comune di Latina però per non perdere tempo, a differenza di quello di Sabaudia affidò una concessione temporanea di 2 anni, vinta dalla Ge.port Nel 2006 alcuni pontili galleggianti vennero allestiti, e ci fù una sorta di inaugurazione con Zaccheo e codazzi vari…