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I termovalorizzatori inquinano: ecco perchè

Ciao a tutti,

da sempre noi cittadini siamo davanti all'eterno dibattito che nasce intorno ai termovalorizzatori: c'è chi dice che inquinano tantissimo, troppo; e c'è chi dice, invece, che non è vero e che anzi sono la tecnologia meno inquinante esistente.

A chi dobbiamo credere?

Vorrei quindi riportare un articolo di Stefano Montanari – Direttore Scientifico del laboratorio Nanodiagnostics – che spiega, in modo molto semplice e chiaro, il perchè, il come e il quanto i termovalorizzatori inquinano e molto anche…anzi, troppo, a livelli insostenibili.

buona lettura a tutti,

stefano

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CASO: INCENERITORI E NANOPATOLOGIE

 

Ormai non esiste più alcun dubbio a livello scientifico: le micro- e nanoparticelle, comunque prodotte, una volta che siano riuscite a penetrare nell’organismo innescano tutta una serie di reazioni che possono tramutarsi in malattie. Le nanopatologie, appunto.

Se è vero che le manifestazioni patologiche più comuni sono forme tumorali, è altrettanto vero che malformazioni fetali, malattie infiammatorie, allergiche e perfino neurologiche sono tutt’altro che rare. A prova di questo, basta osservare ciò che accade ai reduci, militari o civili che siano, delle guerre del Golfo o dei Balcani o a chi sia scampato al crollo delle Torri Gemelle di New York e di quel crollo ha inalato le polveri.
“Comunque prodotte”, ho scritto sopra a proposito di queste particelle che sono inorganiche, non biodegradabili e non biocompatibili. E l’ultimo aggettivo è sinonimo di patogenico. Il fatto, poi, che siano anche non biodegradabili, vale a dire che l’organismo non possieda meccanismi per trasformarle in qualcosa di eliminabile, rende l’innesco per la malattia “eterno”, dove l’aggettivo eterno va inteso secondo la durata della vita umana.
Le particelle di cui si è detto hanno dimensioni piccolissime, da qualche centesimo di millimetro fino a pochi milionesimi di millimetro, e più queste sono piccole, più la loro capacità di penetrare intimamente nei tessuti è spiccata; tanto spiccata da riuscire perfino, in alcune circostanze e al di sotto di dimensioni inferiori al micron (un millesimo di m millimetro), a penetrare nel nucleo delle cellule senza ledere la membrana che le avvolge. Come questo accada sarà il tema di un incipiente progetto di ricerca europeo che vedrà coinvolto come coordinatore il nostro gruppo.
Se è vero che la natura è una produttrice di queste polveri, e i vulcani ne sono un esempio, è pure vero che le polveri di origine naturale costituiscono una frazione minoritaria del totale che oggi si trova sia in atmosfera (atmosfera significa ciò che respiriamo) sia depositato al suolo, ed è pure vero che la loro granulometria media è, tutto sommato, relativamente grossolana.
È l’uomo il grande produttore di particolato, soprattutto quello più fine. Questo perché la tecnologia moderna è riuscita ad ottenere a buon mercato temperature molto elevate a cui eseguire le più svariate operazioni, e, in linea generale e a parità di materiale bruciato, più elevata è la temperatura alla quale un processo di combustione avviene, minore è la dimensione delle particelle che ne derivano. A questo proposito, occorre anche tenere conto del fatto che ogni processo di combustione, nessuno escluso, produce particolato, sia esso primario o secondario. Per particolato primario s’intende quello che nasce direttamente nel crogiolo, per secondario, invece, quello che origina dalla reazione tra i gas esalati dalla combustione (tra gli altri, ossidi di azoto e di zolfo) e la luce, il vapor d’acqua e i composti principalmente organici che si trovano in atmosfera.
Al momento attuale, la legge prescrive che l’inquinamento particolato dell’aria sia valutato determinando la concentrazione di particelle che abbiano un diametro aerodinamico medio di 10 micron – le ormai famose PM10 – e prescrive che la valutazione avvenga per massa. Nulla si dice ancora, invece, a proposito delle polveri più sottili: le PM2,5 (cioè particelle con un diametro aerodinamico medio di 2,5 micron), le PM1 (diametro da 1 micron) e le PM0,1 (diametro da 0,1 micron). Sono proprio quelle le polveri realmente patogene, con una patogenicità che cresce in modo quasi esponenziale con il diminuire del diametro. E per avere un’idea degli effetti sulla salute di queste poveri occorre che le particelle siano non pesate ma classificate per dimensione e contate. Dal punto di vista pratico, la massa di una particella da 10 micron corrisponde a quella di 64 particelle da 2,5 micron, oppure di 1.000 da un micron, oppure, ancora, a quella di 1.000.000 di particelle da 0,1 micron.
Perciò, valutare il particolato in massa e non per numero e dimensione delle particelle non dà indicazioni utili dal punto di vista sanitario e può, anzi, essere fuorviante.
Venendo al problema dell’inquinamento da rifiuti, è ovvio che questi debbano, in qualche modo, essere smaltiti.
A questo punto, è necessario ricordare la cosiddetta legge di Lavoisier o della conservazione della massa. Questa recita che in una reazione chimica la massa delle sostanze reagenti è uguale alla massa dei prodotti di reazione. Il che significa che, secondo le leggi che regolano l’universo, noi riusciamo solo a trasformare le sostanze, ma non ad annullarne la massa.
Ciò che avviene quando s’inceneriscono i rifiuti, dunque, altro non è se non la loro trasformazione in qualcosa d’altro, e questa trasformazione è ottenuta tramite l’applicazione di energia sotto forma di calore.
Stante tutto ciò che ho scritto sopra e che è notissimo sia tra gli scienziati sia tra gli studenti delle scuole medie, se noi bruciamo l’immondizia, altro non facciamo se non trasformarla in particelle tanto piccole da farle scomparire alla vista e, con i cosiddetti “termovalorizzatori” – una parola che esiste solo in Italiano e che evoca l’idea ingenuamente falsa che si ricavi valore economico dall’operazione – la trasformazione produce particelle ancora più minute e, dunque, più tossiche.
Malauguratamente, non esiste alcun tipo di filtro industriale capace di bloccare il particolato da 2,5 micron o inferiore a questo, ma, dal punto di vista dei calcoli che si fanno in base alle leggi vigenti, questo ha ben poca importanza: il “termovalorizzatore” produce pochissimo PM10 (peraltro, la legge sugl’inceneritori prescrive ancora la ricerca delle cosiddette polveri totali ed è, perciò, ancora più arretrata) e la quantità enorme di altro particolato non rientra nelle valutazioni. Ragion per cui, a norma di legge l’aria è pulita. Ancora malauguratamente, tuttavia, l’organismo non si cura delle leggi e le patologie da polveri sottili (le PM10 sono tecnicamente polveri grossolane), un tempo ignorate ma ora sempre più conosciute, sono in costante aumento. Tra queste, le malformazioni fetali e i tumori infantili.
Tornando ala legge di Lavoisier, uno dei problemi di cui tener conto nell’incenerimento dei rifiuti è la quantità di residuo che si ottiene. Poiché nel processo d’incenerimento occorre aggiungere all’immondizia calce viva e una rilevante quantità d’acqua, da una tonnellata di rifiuti bruciata escono una tonnellata di fumi, da 280 a 300 kg di ceneri solide, 30 kg di ceneri volanti (la cui tossicità è enorme), 650 kg di acqua sporca (da depurare) e 25 kg di gesso. Il che significa il doppio di quanto si è inteso “smaltire”, con l’aggravante di avere trasformato il tutto in un prodotto altamente patogenico. E in questo breve scritto si tiene conto solo del particolato inorganico e non di tutto il resto, dalle diossine (ridotte in quantità ma non eliminate dall’alta temperatura), ai furani, agl’idrocarburi policiclici, agli acidi inorganici (cloridrico, fluoridrico, solforico, ecc.), all’ossido di carbonio e quant’altro.
Affermare, poi, che incenerire i rifiuti significa non ricorrere più alle discariche è un ulteriore falso, dato che le ceneri vanno “smaltite” per legge (decreto Ronchi) in discariche per rifiuti tossici speciali di tipo B1.
Si mediti, poi, anche sul fatto che l’incenerimento comporta il mancato riciclaggio di materiali come plastiche, carta e legno
. I “termovalorizzatori” devono funzionare ad alta temperatura e, per questo, hanno bisogno di quei materiali che possiedono un’alta capacità calorifica, vale a dire proprio le plastiche, la carta e il legno che potrebbero e dovrebbero essere oggetto di tutt’altro che difficile riciclaggio.
Tralascio qui del tutto il problema economico perché non rientra nell’argomento specifico, ma il bilancio energetico è fallimentare e, se non ci fossero le tasse dei cittadini a sostenere questa forma di trattamento dei rifiuti, a nessuno verrebbe mai l’idea di costruire impianti così irrazionali.
Rimandando per un trattamento esaustivo dell’argomento ai numerosi testi che lo descrivono compiutamente, compresi i siti Internet dell’ARPA e di varie AUSL, la conclusione che qualunque scienziato non può che trarre è che incenerire i rifiuti è una pratica che non si regge su alcun razionale. Ma, al di là della scienza, il sensus communis del buon padre di famiglia che per i Romani era legge può costituire un’ottima guida. Usare i cosiddetti “termovalorizzatori” spacciandoli per un miglioramento tecnico, poi, non fa che peggiorare la situazione dal punto di vista del nanopatologo, ricorrendo questi a temperature più elevate.
Perciò, una pratica simile non può essere in alcun modo presa in considerazione come alternativa per la soluzione del problema legato allo smaltimento dei rifiuti, se non altro perché i rifiuti non vengono affatto smaltiti ma raddoppiati come massa e resi incomparabilmente più nocivi.

 

Stefano Montanari – Direttore Scientifico del laboratorio Nanodiagnostics 
Via E. Fermi, 1/L – 41057 San Vito (Modena)
www.nanodiagnostics.it

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Il San Valentino del sindaco Zaccheo

Da: nando cappelletti
Data: 02/07/08 11:28:07
Oggetto: Il San Valentino del sindaco Zaccheo

 

Meglio la Camera dei Deputati con tutti i suoi vantaggi, compresa l’immunità
parlamentare, o continuare a fare il sindaco della seconda città del Lazio?
Il dilemma, a prima vista potrebbe sembrare tutto personale e di Alleanza
Nazionale. Così non è, perché  il sindaco Zaccheo rappresenta tutta la
città, e deve quindi dare subito una risposta sulle sue intenzioni. Il
sindaco, se non candidato,  eviti il solito film di venirci a raccontare che
ha rinunciato a diventare onorevole perché ama troppo Latina, che non
avrebbe mai tradito i suoi elettori. Tranquillizzi la città, con una
dichiarazione ufficiale sul fatto che rimarrà sindaco e a candidarsi non ci
pensa nemmeno. Dichiari che i progetti della marina, del porto,
dell’università, della metropolitana, di Wilmotte, vedranno la luce sotto il
suo mandato. Aspettiamo tutti. Nel caso contrario, si prepari a spiegare a
quel 49,55 che l’ha votato al primo turno, che un posto al parlamento vale
bene ripensarci. Il personaggio d’altronde è abituato, una volta era
d’accordo con il piano Cervellati, sulle Terme, sulla salvaguardia della
città di fondazione. Insomma, ci ripensa spesso, e la coerenza non fa parte
del suo modo di concepire la politica. Il 14 febbraio è la festa degli
innamorati, ultimo giorno per eventualmente dimettersi e quindi candidarsi
alla Camera dei Deputati. Che sia proprio quel giorno che il sindaco Zaccheo
dichiarerà il suo amore per Latina?
Nando Cappelletti
Portavoce comunale La Destra

Nando Cappelletti: la maggioranza si allarga

Da: cappelletti
Data: 02/04/08 10:40:44
Oggetto: [Contattaci] Comunicato stampa

 

Dall’occupazione del consiglio comunale contro la  Latina Ambiente,
all’approvazione insieme alla maggioranza delle linee guida per la variante
di Prg relativa alla marina, passando per la pistola ad acqua contro
l’Acqualatina. Questo il percorso politico del  novello Partito Democratico.
Sarà l’aria che tira a livello nazionale, sarà il repentino cambio di rotta
in corsa, sta di fatto che nel consiglio comunale di venerdi 1 febbraio, di
“storico” non vi è stata, come dice il sindaco, l’approvazione del piano
regolatore della marina (..variante sindaco, variante), ma in modo
trasversale l’allargamento della maggioranza, con tutti i futuri benefit del
caso. Non è sufficiente da parte del PD dire che era nel loro programma
elettorale, tanto meno evidenziare delle perplessità. Quel che conta e resta
è che hanno votato “i sogni di Zaccheo”. Non è un caso che il giorno dopo si
sono premurati di convocare una conferenza stampa per spiegare i motivi del
loro voto, quasi a mettere le mani avanti. Non è un caso che il consigliere
De Marchis continua a minacciare fuoco e fiamme sugli stabilimenti a mare,
sui campeggi, ma di nomi non ne fa, tanto meno di denunce specifiche.
Insomma pare un’opposizione uguale al loro ultimo manifesto, quello dove
campeggia una pistola ad acqua. Fanno poco male, anzi, per nulla. Nessuno
gli impedisce di credere ai sogni di Zaccheo, come quelli dell’Icos, della
Svar, della Metropolitana, del Porto. Nulla di personale, ma la politica la
fanno le persone, con le loro scelte o con le loro promesse non mantenute.
Loro, il PD, con il voto favorevole, hanno scelto di fare un’opposizione
“costruttiva”, visto anche la possibilità nel progetto della marina,
dell’aumento di volumetrie. Noi della Destra abbiamo scelto di astenerci,
perchè crediamo che questa sia l’ennesima promessa di un’amministrazione che
si preoccupa più di distribuire incarichi e commesse, che non di pianificare
seriamente il futuro della città.  Della marina torneremo presto a parlarne
in consiglio comunale, quando dovrà essere discussa la mozione presentata
dal nostro consigliere Paolo Spolon avente per oggetto: “Società Terme di
Fogliano Spa”. Il sindaco, in quella sede, dovrà spiegare ai consiglieri di
maggioranza e anche a quelli del PD, come intende risolvere il pignoramento
del terreno della Società Terme di Fogliano Spa, visto che si parla di un
pezzo di territorio strategico per il progetto della marina, dove una parte
è soggetto a vari vincoli, quale potrebbe essere il ruolo della società
Condotte, e se ci sono accordi più o meno ufficiali con la società stessa.
Nulla di personale, ma sono le persone come il sindaco che fanno di tutto
per rendere poco chiare le scelte di un’amministrazione, sempre più a sua
immagine e somiglianza. Vedremo in quel consiglio comunale come si
comporterà il PD, se prevede già da ora di indire per il giorno seguente una
conferenza stampa.
Nando Cappelletti
Portavoce comunale

Bullismo e botte a Latina

La notizia è una di quelle che ti fanno girare lo stomaco: la “batte” l'ANSA ieri ecco come la racconta: “Due ragazzi sono stati aggrediti da tre coetanei armati di mazze da baseball stamattina, all'uscita di una scuola a Latina. All'origine dell'aggressione, secondo le prime informazioni, un complimento rivolto a una ragazza. I carabinieri sono riusciti a bloccare un aggressore, mentre gli altri, in corso di identificazione, sono fuggiti. Uno dei ragazzi colpiti è stato portato al pronto soccorso dell'ospedale Goretti di Latina, l'altro si è allontanato a bordo di un pullman”.

Sgomento? Macchè. Frustrazione? Sì, forse. Ma non è per aver omologato la violenza a redimenda pratica per l'assoluzione di fantomatiche colpe da “parola”. Ma per uno squallido silenzio delle istituzioni scolastiche, voltagabbana della civiltà. E le famiglie? Idem. Latina come ogni quartiere periferico e rozzo di una metropoli si affaccia nel diseducato mondo della violenza ogni giorno, e ogni giorno perde la speranza.

Non si può fare il solito mazzo di fiori partendo da episodi? Va bene. Sono d'accordo. Ma basta camminare per le strade della città capoluogo, di quella che viene sbandierata essere la seconda città del Lazio per rendersi conto che non c'è differenza alcuna con un quartiere come la Balduina per esempio. Sì la Balduina dove i ragazzi hanno un hobby. Come riferisce proprio ieri Il Messaggero in un articolo a firma di Veronica Cursi, a quei ragazzi picchiare piace proprio. E’ come uno sport. «C’è chi gioca a calcio, chi a tennis: io faccio a botte». Gli piace pure quando le prende le sveglie in faccia «così vedo fin dove posso arrivare». «Stare in mezzo alle risse è divertente e se c’è qualche pischello da provocare, sì, lo provoco pure, ma come passatempo».
Chi parla? Uno dei tanti ragazzi che spesso -appunto – vediamo sfrecciare anche per le nostre pontine strade, scodella in testa (altro che casco cosa sarà mai???) ovviamente slacciato scooterino truccato, e mano lesta a smozzicare una sigaretta. Cosette che succedono alla Balduina, cosette da niente… Chiosa l'articolo sulle parole di Lele 14 anni, seduto sulle grandi scale di marmo all’uscita di un liceo scientifico in Prati,

Bé allora cara Latina, cosette da niente.

Il mondo di ragazzi senza regole, «i bulli, la baby gang, sono tutte ca…te». «Quella è gente da stimare, altro che. Se ti ribelli e sei un pischello, se alzi la voce quando non dovresti, ti becchi una bomba in faccia. E allora, che male c’è?». Lele, emblema di una generazione per cui «picchiare è diventato un gioco», dove non c’è morale, non c’è distinzione tra giusto e sbagliato, parla ed elargisce lezioni di vita. Di vita da bullo. E tu pensi sia uno scherzo, che non possa dirle sul serio certe cose. Invece no: è serissimo, purtroppo chiude amaramente la Cursi.
E altrettanto amaramente chiude Latina. Pensate pure ciò che volete, ma nulla mi toglie dalla testa l'immagine in declino di una città che pensa in grande coi mezzi da straccione, e il pensiero si annida nella mente dei pochi, i molti distratti, arruffoni, arrivisti, speculatori, personaggi dove non albergherà mai il senso civico fatto morale e poi culturale e politico.

Latina val bene un passaggio, magari d'estate, per andare al mare, altrove, senza curiosità di fermarsi magari nei nostri quartieri, così per sbaglio, per aver imboccato erratamente la mediana…

Venerdì 1 febbraio, consiglio comunale

Data:29/01/2008

Il presidente Nicola Calandrini ha convocato il Consiglio Comunale venerdì 1 febbraio 2008 ore 09,30 con il seguente ordine del giorno:
Interrogazioni:
n.18 del 09/01/2008 presentata dal Consigliere Spolon
1 – Linee Guida per la variante di P.R.G. relativa alla ristrutturazione e riqualificazione urbanistica ed ambientale della parte costiera del territorio comunale
2 –  Proroga dei termini per la presentazione delle richieste di agevolazioni TIA per l’anno 2008
3 – Mozione presentata dai Consiglieri De Marchis e Mattioli avente ad oggetto: modifica art.30 dello Statuto Comunale
4 – Mozione presentata dal Consigliere Mansutti avente ad oggetto: taglio dei costi attività politica
5 – Mozione presentata dal Presidente della VII Circoscrizione Amministrativa "Latina Scalo" avente ad oggetto: riapertura del servizio di fisiokinesiterapia presso il poliambulatorio di Latina Scalo
6 – Mozione presentata dal Consigliere Mauro Anzalone avente ad oggetto: raccolta differenziata
7 – Mozione presentata dal Consigliere Paolo Spolon avente ad oggetto: "società Terme di Fogliano spa"
8 –  O.d.g. presentato da diversi Consiglieri Comunali avente ad oggetto: metrotranvia leggera di superficie di Latina
9 –  O.d.g. presentato da diversi Consiglieri Comunali avente ad oggetto: possibilità che sull’area del Comani e sulle relative fasce territoriali di protezione possa darsi seguito alla conversione a scalo aeroportuale a destinazione civile e commerciale
10 – Richiesta convocazione Consiglio Comunale urgente da parte del Gruppo Consiliare Partito Democratico avente ad oggetto: "Acqualatina spa"

Cirilli: Grande partecipazione ai Gazebi

Da: Fabrizio Cirilli
Data: 01/28/08 17:29:02
Oggetto: COMUNICATO STAMPA

Gazebo de ‘l’altra faccia della politica’: grande partecipazione da parte dei cittadini e centinaia di firme raccolte nelle petizioni popolari.

 

Sabato e domenica scorsi sono ritornati per le vie del centro della città, nei quartieri Q4 e Q5 e a Latina scalo, i gazebo del movimento popolare “l’altra faccia della politica”. Un’iniziativa, quella dell’organizzazione che fa capo a Fabrizio Cirilli, nata dopo l’occupazione dell’aula consiliare in merito alla questione delle bollette Tia della Latina Ambiente e che intende riportare la politica direttamente alla base, ossia tra quei cittadini che il più delle volte si trovano all’oscuro delle decisioni che riguardano la città per poi pagarne le conseguenze. Tra le varie battaglie portate avanti, prosegue quella della petizione popolare sulla Latina Ambiente, ed anche in questo week-end sono state centinaia le firme raccolte per arrivare allo scioglimento della società mista. “Abbiamo constatato – spiegano con entusiasmo i responsabili dei gazebo – come la gente sia rimasta particolarmente scossa dalle ultime vicende che hanno riguardato Acqualatina. Per questo in molti hanno firmato per lo scioglimento della Latina Ambiente, perché è ormai chiaro a tutti che le società miste tutto fanno eccetto che tutelare i cittadini. La partecipazione da parte della gente è stata davvero sensibile”. Oltre alla raccolta firme per lo scioglimento della Latina Ambiente, i cittadini hanno potuto reperire materiale informativo su altre importanti questioni, quali ad esempio quella della realizzazione della metro leggera. “Riteniamo la metro leggera un servizio importante per la città, ma se dovesse essere realizzata così come previsto dal progetto e dal piano economico, significherebbe portare la nostra città, e quindi le tasche di noi contribuenti, al dissesto finanziario. I cittadini finalmente, in merito a quest’opera, stanno capendo la realtà dei fatti e in molti, tra l’altro, hanno aderito anche al nostro movimento. A tal proposito ci teniamo a precisare che chi aderisce al Movimento può avere qualsiasi colore politico, ma deve essere accomunato da un unico intento: salvaguardare il futuro della nostra città e del nostro territorio dagli interessi di una politica fatta per pochi e non per i molti”. I gazebo torneranno in piazza del popolo il 3 febbraio, intanto è possibile seguire le iniziative del movimento ed interagire con Fabrizio Cirilli e gli altri responsabile de L’altra faccia della politica anche attraverso l’aggiornatissimo portale www.laltrafacciadellapolitica.it

Il Tombino riparato da Quartieri Connessi !

Oggi per gli abitanti di via Clementi (quartiere Q4 di Latina) e soprattutto per il nostro utente/amico Giorgio, diversamente abile del Q4 che ci aveva inviato la segnalazione, l'associazione Quartieri Connessi ha regalato una piccola sorpresa:

Il tombino rotto, più volte segnalato alle amministrazioni, attraverso lo sportello del cittadino oltre che dal nostro sito e da alcuni quotidiani locali, grazie ai tre "operai" (Salvatore Antoci, Claudio Ennas e Vincenzo Spica) qui sotto meglio identificabili, è stato riparato !

Molti di voi si chiederanno ( e vi assicuriamo che lo abbiamo fatto anche noi) ……a cosa è servito ?

una goccia in mezzo al mare ?

la risposta è semplice:….. forse!

In ogni caso abbiamo ritenuto utile procedere senza pensarci troppo, nella speranza che il segnale che vogliamo lanciare, giunga a chi di dovere e anche ad altri cittadini come noi che con tutta franchezza, a fronte del rischio al quale andavano incontro i loro figli o loro stessi (chiunque, in condizioni di buio o di penombra, avrebbe potuto farsi molto male) hanno preferito attendere invano (per più di un anno e mezzo)l'intervento di chi ha ormai più volte dimostrato di non volersi interessare a questi "piccoli" problemi di Q4 e Q5………….(hanno altro da fare loro…….Metro, Marina, Porto, Aeroporto etc. etc. !).

In ogni caso ora il tombino è riparato e…come dire….. tutti vissero felici e contenti !

Da parte mia un infinito grazie a:

Salvatore Antoci (pres. ass. Quartieri Connessi)

Claudio Ennas (Socio ass. Quartieri Connessi)

Vincenzo Spica (Socio Fondatore e Tesoriere ass. Quartieri Connessi)

 

Ferdinando Cedrone

vice pres. ass. Quartieri Connessi

(in questo caso solo fotografo ufficiale !)

 

Manifesti 6×3 dell’altra faccia della politica

IN CITTA’ I NOSTRI MANIFESTI!

 

Da questa mattina sono affissi in città i nostri manifesti 6×3. Un messaggio chiaro in merito alla nostra posizione politica sulle vicende che riguardano la nostra città, ma soprattutto un messaggio forte su quelle che saranno le nostre battaglie. Saremo in prima linea su questioni che interessano da vicino i cittadini, quali quella della Latina Ambiente,  della Metro leggera, della gestione dei rifiuti e dello sperpero di denaro pubblico in opere incompiute… per continuare ad essere il sostegno e la voce della gente.

 

SEGUICI ON LINE SUL NOSTRO SITO

Fabrizio Cirilli

www.laltrafacciadellapolitica.it.

Barriere architettoniche in Q4Q5

Cari amici, in conseguenza del fatto che recentemente e grazie alle giustissime lamentele del nostro utente Giorgio, è tornata a galla la questione delle Barriere architettoniche (ne abbiamo parlato noi su Il territorio di oggi e Latina Oggi che ha riportato la segnalazione di Giorgio)….riprendo nuovamente l'articolo scritto da Salvatore Antoci qualche tempo fa, e pubblicato su questo portale, sfortunatamente ancora attualissmo:
Ferdinando Cedrone

[size=x-large]Barriere Architettoniche[/size]

Bastano un tot di rampe per chilometroquadrato per poter affermare di averle abbattute?≈≈≈≈≈≈≈≈≈Cari amici, per chi è dotato di due solide gambe e di salute normale, è a volte difficile comprendere le difficoltà dei nostri amici diversamente abili, costretti magari a spostarsi su una sedia a rotelle. Partiamo proprio dalla sedia a rotelle, o meglio dalle sue dimensioni in centimetri (figura 1):

 

[img]http://www.q4q5.it/images/barriere_architettoniche/image001.jpg[/img][img]http://www.q4q5.it/images/barriere_architettoniche/image001.jpg[/img]
Figura 1 – Dal sito [url=http://www.disabili.com/content.asp?Subc=6437&L=1&idMen=481]http://www.disabili.com/content.asp?Subc=6437&L=1&idMen=481[/url]

 

Tenendo in mente che l’ingombro laterale di una sedia a rotelle può arrivare a 94 cm, immaginiamo di fare un breve viaggio virtuale da Via Cherubini (dove abito) a Via Cilea numero1, sede dell’Istituto Comprensivo “Don Dilani” Ovviamente siamo nel Q4; tutti sanno che non stiamo parlando del centro storico di un paesino di montagna, bensì di un quartiere moderno, progettato ex novo su un terreno pianeggiante e privo di ostacoli naturali. Sarebbe lecito aspettarsi che una persona costretta a muoversi sulla sedia a rotelle (ma anche una mamma col passeggino) possa muoversi agevolmente! Seguitemi in questo viaggio immaginario e vedremo se ciò è vero. Partiamo dal marciapiedi di sinistra (numerazione pari per intenderci) in compagnia di un amico diversamente abile e della sua sedia a rotelle. Già dopo i primi passi il nostro amico si lamenta per la pavimentazione sconnessa. Pazienza, tra uno scossone e l’altro proseguiamo fino ad incontrare un tombino che spunta dal marciapiede (foto 2).

[img]http://www.q4q5.it/images/barriere_architettoniche/image004.jpg[/img]

Senza troppe difficoltà aggiriamo il tombino ma ci troviamo subito dinanzi ad un ostacolo. Il marciapiede è interrotto dai bordi di cemento della rampa di accesso al condominio del civico 4 (foto 2). Chi ha costruito questo ostacolo del tutto inutile? Ha mai sentito parlare delle leggi sull’abbattimento delle barriere architettoniche? Se riuscissimo a superare l’ostacolo, magari con l’aiuto di un paio di amici che sollevano la carrozzella, potremmo proseguire e rischieremmo di sprofondare dentro una voragine profonda 17 cm (foto 3).

 [img]http://www.q4q5.it/images/barriere_architettoniche/image006.jpg[/img]

Ma oggi facciamo finta di non trovare nessun amico volenteroso, così torniamo indietro lungo il marciapiede sconnesso fino alla prima rampa, attraversiamo la strada e percorriamo il marciapiede sconnesso che corre lungo il campetto sportivo e il parco giochi. Qui a tratti il pavimento è costituito da ghiaia e terra, quindi incontriamo delle grosse difficoltà di avanzamento. All’incrocio siamo costretti ad attraversare Via Cherubini lontano dalle strisce, dato che queste distano dalle rampe circa 10 metri (foto 4).

[img]http://www.q4q5.it/images/barriere_architettoniche/image008.jpg[/img]

Comunque, riusciamo ad attraversare illesi. Pigiamo il pulsante del semaforo pedonale di Viale Paganini ma, mentre attendiamo il verde, ci rendiamo conto che su entrambi i lati non c’è la rampa (foto5).

[img]http://www.q4q5.it/images/barriere_architettoniche/image010.jpg[/img]

Affranti, proseguiamo lungo il marciapiede sconnesso (foto 6) alla ricerca di una rampa.

[img]http://www.q4q5.it/images/barriere_architettoniche/image012.jpg[/img]

Ne troviamo una dietro i cassonetti della spazzatura (foto 7). Riusciamo in modo provvidenziale a scendere dal marciapiedi e, tra un sacchetto maleodorante e un cumulo di cartoni, riusciamo ad emergere su Viale Paganini.

[img]http://www.q4q5.it/images/barriere_architettoniche/image014.jpg[/img]

Ci accorgiamo con sollievo che di fronte a noi, dall’altro lato della strada, c’è un’altra rampa e quindi decidiamo di attraversare. Ovviamente non ci sono strisce pedonali in quel punto, quindi attraversiamo a nostro rischio e pericolo, consci che se ci travolgono siamo pure dalla parte del torto. Faticosamente, dopo aver rischiato di essere investiti da un paio di vetture che passano a tutto gas, riusciamo ad attraversare le 4 corsie che ci separavano dalla nostra meta. (Ovviamente il limite di 50 Km/h è irriso da ogni automobilista che non vuole essere etichettato come “lo scemo del paese”!) Pensando di esserci ormai lasciato il peggio alle spalle affrontiamo fiduciosi la rampa, ma presto ci rendiamo conto che siamo innanzi a dei gran… CASINI: il marciapiedi infatti è ostruito dalla pensilina della fermata del bus e dal palo che segnala la fermata stessa (foto 8).

[img]http://www.q4q5.it/images/barriere_architettoniche/image016.jpg[/img]

Muniti di metro misuriamo lo spazio libero: meno di 90 cm. Vi rammento che la larghezza della sedia a rotelle può arrivare a 94 cm. Comunque, rischiando di cadere dal marciapiede, riusciamo a passare. Infine dobbiamo attraversare Via Tartini. Ci sono le rampe su entrambi i lati e ci sono le strisce. Purtroppo le rampe non si raccordano con la strada (foto 9)!

[img]http://www.q4q5.it/images/barriere_architettoniche/image018.jpg[/img]

C’e un dislivello di 7 cm da un lato e di 10 cm dall’altro, ma ormai siamo in ballo così ci buttiamo giù dal primo gradino e poi, con gran fatica, ci arrampichiamo sul secondo. Abbiamo percorso circa 200 metri e ormai siamo quasi arrivati alla “Don Milani”. Per fortuna il nostro viaggio è solo virtuale, altrimenti dovremmo pure tornare indietro e, stanchi come siamo, non ce la faremmo di certo!

Salvatore Antoci

Il Tram di Mestre: spreco senza senso

giovedì 6 dicembre 2007

IL TRAM DI MESTRE : UNO SPRECO SENZA SENSO


Il tram a Mestre sarà pronto nel 2009 (almeno sulla carta).
I cantieri aperti in città portano per ora disagi e proteste ,ma i benefici saranno maggiori ?
Decisamente si secondo il parere dell'assessore ai lavori pubblici del nostro comune, decisamente no secondo noi de LA DESTRA.
Non vedo il nesso tra il prendere il tram tutti i giorni e l'esserne soddisfatti. Tutti contenti e felici ? Ma perche'?
Voglio ricordare che anche a Padova esiste lo stesso progetto ,ma ahimè gia' in funzione.
Gino De Pauli, il Presidente del Comitato Cittadini Vittime Metrobus/tram di Padova aggiorna regolarmene la carneficina ora giunta a 223 feriti tra cui 4 grandi invalidi
Andando su Youtube e digitando "rotaia killer" vi appariranno 17 filmati che vi spiegheranno a cosa andremo incontro in un futuro oramai prossimo.
Praticamente non appena la " Monarotaia " verra' posata sara' li' in agguato 365 giorni all' anno con sole vento pioggia ghiaccio etc.etc. ad attendere che qualcuno……… ciclista , motociclista o pedone……ci passi sopra, sia giovane che anziano.
Si dovra’ aprire anche a Mestre un comitato COMITATO VITTIME METROBUS ???
Purtroppo tutto sembra un film gia' visto, ciò che è accaduto a Padova accadrà inesorabilmente anche a Mestre??
Visitate il blog www.rotaiakiller.splinder.com per avere maggiori informazioni e per rendervi conto di cio' che accade e accadra'.
Perche’ progetti assurdi vengono tranquillamente realizzati senza che la cittadinanza venga realmente informata e resa partecipe sul reale utilizzo, e la pericolosita’ di quest’ultimi??
A Venezia come a Mestre il Comune si continua con la distruzione( per il comune la trasformazione )gettando fumo negli occhi alla gente onesta che vi abita e lavora.
( A.D. – LA DESTRA sez. VENEZIA )