Erba alta in Q4!
Pubblichiamo volentieri questa segnalazione di degrado nei nostri quartieri, che si va ad aggiungere alle numerose altre segnalazioni (come ad esempio quelle nel forum "Oasi verde").
Pubblichiamo volentieri questa segnalazione di degrado nei nostri quartieri, che si va ad aggiungere alle numerose altre segnalazioni (come ad esempio quelle nel forum "Oasi verde").
11 Marzo 2004 I parcheggi d'oro di Roma
Capisco come una piccola trasmissione come Tele-In debba barcamenarsi tra la corretta informazione e le smancerie profuse ai vari intervenuti. D’altra parte è un po’ anche la tattica usata da Bruno Vespa in Porta a Porta. A questa tentazione non ha certo resistito Elisa Fiore, nella veste di conduttrice della trasmissione denominata “Stupidario nemico”, avente come ospite l'assessore Patrizia Fanti.
Forse il venturo V-Day qualche motivo ce l’ha di essere. Una società, la nostra, che avrebbe tanto bisogno invece di una informazione quanto più corretta possibile e non basata sulla volubilità, sul momento, sulle convenienze. Naturalmente checchè se ne dica, le eccezioni, anche a Latina, ci sono eccome. Alcuni ottimi giornalisti, delle testate più vendute, sono anche molto giovani, per fortuna.
Personalmente attribuisco al giornalismo un valore enorme per la democrazia, a volte sottovalutato dagli stessi cronisti.
Mi soffermo, per brevità, solo su un paio di punti che riguardano il discorso che l’assessore e la giornalista hanno intrapreso sul tram, argomento che ormai conosco discretamente.
Come più volte ripetuto nessuno può avere la pretesa di possedere la verità assoluta, ci mancherebbe, ma ci sono dei problemi non trascurabili relativi al prototipo Translohr che sono stati esposti con forza e che sono ormai noti anche ai politici, e che andrebbero affrontati con più serietà ma che sono ancora in attesa di risposte, che, purtroppo tardano ad arrivare (chissà perché!).
– La giornalista Fiore punta l’attenzione su uno dei punti critici del progetto: l’inesistenza di punti di scambio con annessa l’eliminazione di centinaia di parcheggi. L’assessore fanti risponde, con la solita flemma che la contraddistingue (anche se a me sta simpatica e forse è una delle persone più serie di questa amministrazione), che senza dubbio l’opera abbisogna di tali infrastrutture. Queste però non sono previste nel progetto e l’amministrazione si affida al buon cuore del Berlusca per reperire i fondi necessari, che certamente non possiede. La prova del futuro finanziamento salvezza sarebbe il fatto che il Cipe ha finanziato una parte del tram. La giornalista, per una risposta tanto scellerata, invece di chiedere come si possa correre un rischio così alto per la città (il tram senza punti di scambio sarebbe evidentemente ancora più drammaticamente peggiorativo di quello che già potrebbe combinare anche avendoli), annuisce contenta alla intelligente osservazione dell’assessore.
La giornalista sa bene invece che il Cipe, per una svista (ops!) dei nostri politici non ne ha voluto proprio sapere di aggiungere 2,3 milioni di euro, che corrisponde solo al 3% di quanto finanziato e che ci siamo già caricati un mutuo prima che si intraveda l’inizio dei lavori. Il che dimostra che il Cipe è più attento di quanto si possa pensare circa i finanziamenti e di conseguenza non è affatto così facile accedere ad un finanziamento.
– Per la stima esagerata degli introiti dovuti biglietti, la Fanti risponde che l’investimento della società Metrolatina, ne darebbe la sicurezza, senò non l’avrebbe di certo fatto. La giornalista annuisce, dicendo che questo sta nell’ordine delle cose. Naturalmente nessuna delle due si è preoccupata però di leggere la Convenzione tra Comune e privato, secondo la quale i rischi di questa circostanza, ricadono pesantemente sulle fragili spalle (nel senso economico) del Comune, non certo su quelle di Metrolatina. Il Privato, al contrario del pubblico, ci tiene ai propri denari! Ne risponde personalmente di tasca propria.
– Chiude la giornalista con una semplicistica quanto demagogica, domandina da scuola primaria:
chiedendo come mai in una città giovane come Latina si è sempre contro. Mentre la Fanti risponde che il progresso fa paura e la giornalista annuisce soddisfatta, ringraziandola per la preparazione (purtroppo ancora assai dubbia sulla questione tram), su Canale 5 va in onda Striscia la Notizia, con Jimmi Ghione, in quel dell’Aquila (seconda città ad aver voluto sperimentare il prototipo francese). Forse anche Italia si è accorta che dopo Padova, la situazione dell’Aquila è assai più drammatica. Qui ormai i lavori sono fermi da anni, i soldi mancano, la rotaia è lì in mezzo alle strade, i vagoni non sono mai esistiti. Scempio di milioni di soldi pubblici ormai già investiti, scempio ambientale, scempio per la salute delle persone che cadono a causa della rotaia fantasma. Forse sarebbe il caso per la locomotiva di 50 persone di andare a farsi un giro anche in Abruzzo, magari stavolta invitando anche qualche comitato.
La realtà è vicina, è a due passi da Latina. L’Italia se ne sta accorgendo. Se qualcuno inizia a considerare la questione con serietà che merita, magari ammettendo eventuali errori o distrazioni e prendendo tutte le precauzioni del caso, può darsi che non passerà molto tempo prima che anche il Gabibbo in persona si trovi a fianco della Fanti o di Zaccheo.
Oppure no. Noi siamo più bravi di Padova e dell’Aquila. Il Translohr funziona e funzionerà. E i finanziamenti arriveranno, anche quelli che non previsti dal progetto. In fondo quale è il rischio? Lo scempio, già si è verificato in altre due realtà italiane, e tutto va bene? No. Al massimo saremo la terza città. Che ci importa? Mica qualcuno degli amministratori risarcirà a qualcuno un danno già previsto e prevedibile. Errare è umano e nel futuro bisogna credere…ciecamente. E’ vero Fanti? Giusto Fiore? L’importante, tanto, è avere fiducia nel … progresso! …ciecamente…
Massimo de Simone
Inutile aggiungere che si è trattato di un gesto inequivocabile, che dimostra in maniera lampante l'atteggiamento di chi in campagna elettorale ha carpito consensi, e conseguentemente voti, sulla base di un programma, ma che una volta conquistata la poltrona non ha avuto alcuna difficoltà nel rinnegare quegli stessi principi grazie ai quali è stato eletto.
Fabrizio Cirilli
PANNONE:
“Lo spostamento del MOL deve servire a rilanciare il comparto agroalimentare e va inserita in un progetto più ampio di riordino della città”
La convergenza di consensi sull'ipotesi di trasferire il MOL si deve sviluppare in un progetto di rilancio di tutto il settore agroalimentare, non nell’ennesimo annuncio che favorisce speculazioni ed appetiti di pochi.Il MOL dovrà trasferirsi non nelle vicinanze dell'intermodale, ma essere inserito negli spazi gestiti dalla SLM, nel perimetro dell'ex zuccherificio. Ciò darebbe ossigeno ad una struttura a rischio di fallimento intervenendo subito sulla riqualificazione dell'area ma, soprattutto, rientrerebbe nell'obiettivo principale per il quale è nato il progetto: un nodo di interscambio per consentire il rapido trasporto e la commercializzazione dei prodotti pontini, utilizzando l'asse ferroviario e, in prospettiva, l'aeroporto. Non solo ortofrutta, ma anche prodotti lattiero caseari, vinicoli, agroalimentari fino ai settori florovivaistico e dell'allevamento.Si potranno realizzare strutture per la lavorazione e il confezionamento dei prodotti e dare spazio alla “catena del freddo” collegata alle industrie esistenti, come anche un centro di raccolta, selezione e distribuzione del kiwi.Il progetto, non le mere dichiarazioni, gioverebbe a risollevare industrie in crisi come la Pettinicchio. Insomma un'occasione per far ripartire l'economia e creare nuove occasioni di lavoro. Trasferendo MOL e Consorzio Agrario si libera un'area di 10.000 mq, la cui destinazione urbanistica a servizi e all'artigianato non potrà essere variata per speculazioni edilizie o centri commerciali, ma una parte dell'area potrà essere destinata all'emergenza casa collocandovi l'edilizia residenziale popolare e convenzionata.A queste condizioni l'idea è apprezzabile e potrà essere presa in considerazione.
Giuseppe Pannone
Resp. Mobilità e Servizi
P.D. Latina
Data:04/04/2008
Ex Svar, via al progetto di demolizione
La giunta comunale ha approvato oggi un atto deliberativo attraverso il quale si dà ulteriore corso alle attività di bonifica in corso presso il sito ex Svar "procedendo alla redazione di un progetto di demolizione dei ruderi e/o fabbricati – parzialmente già demoliti – per la successiva fase di asportazione dello strato superficiale di terreno fino alla profondità di un metro dal piano di campagna, al fine di quantificare i costi relativi ed attivare le iniziative per reperire le necessarie risorse per l’esecuzione degli stessi in danno ai soggetti obbligati". Si tratta, spiega l’assessore all’ambiente Patrizia Fanti – di un ulteriore passo nell’ambito del procedimento di bonifica e di riqualificazione complessiva dell’area avviato dall’Amministrazione Comunale attraverso l’approvazione del piano di zona per l’area ex Svar che permetterà l’avvio di una serie di interventi di edilizia residenziale pubblica – in particolar modo edilizia agevolata – che hanno già ricevuto finanziamenti da parte della Regione Lazio e che attendevano appunto di essere collocati sul territorio comunale. Il Piano di zona 167, area ex Svar quartiere R5, permette il recupero e la riqualificazione del sito dismesso così come previsto all’interno del programma di edilizia economica e popolare varato dal Consiglio Comunale. L’intervento consentirà di soddisfare esigenze abitative per circa 170 alloggi: comprenderà servizi, aree verdi, una piazza e spazi di aggregazione e consentirà la ricucitura del tessuto urbano del quartiere oggi penalizzato, appunto, dalla presenza dell’ex Svar, divenuta nel tempo un grave problema sociale oltre che urbanistico ed ambientale. Il sito ex Svar, sede dagli anni ’60 e fino al 1996 di una attività industriale per la produzione di segnaletica stradale, si estende su un’area di circa due ettari in parte occupata da fabbricati in muratura ed in parte interessata da viabilità interna ed aree incolte. La bonifica e la riqualificazione di quell’area – commenta il sindaco Zaccheo – rappresentano uno degli obiettivi prioritari del programma di governo di questa Amministrazione. L’obiettivo è quello di giungere alla completa eliminazione di un grave elemento di criticità in un ingresso importante della città ma più in generale di restituire dignità e qualità della vita ad un quartiere da 15 anni costretto a convivere con una situazione di degrado intollerabile. Soddisfazione per il prosieguo dell’attività di bonifica viene espressa anche dalla presidente della circoscrizione Filomena Sisca: la soluzione della vicenda ex Svar rappresenta una forte aspettativa per tutto il quartiere – sottolinea esprimendo soddisfazione per l’avvio concreto dell’iter finalizzato a riqualificare definitivamente la zona e ad elevare la qualità della vita dei residenti.
Le seguenti associazioni di cittadini, hanno redatto una istanza
Di seguito qualche considerazione su un argomento che ritengo di fondamentale importanza, perchè trattasi dell'ABC di una amministrazione, lo Statuto Comunale. Avventurandosi nella lettura della suddetta delibera, si rischia, purtroppo, di passare dal ridicolo all'inquetante. Ogni Comune ha il suo Statuto. Ma cos’è lo Statuto? E’ il documento che stabilisce le regole di comportamento dentro le quali si dovrebbero muovere le amministrazioni. Una specie di Costituzione locale. Anche Latina naturalmente ne ha uno, che è stato adottato nel 2000.
Ogni Comune ha il suo Statuto. Ma cos’è lo Statuto? E’ il documento che stabilisce le regole di comportamento dentro le quali si dovrebbero muovere le amministrazioni. Una specie di Costituzione locale. Anche Latina naturalmente ne ha uno, che è stato adottato nel 2000.
Lo Statuto di Latina è diviso in sette titoli. Ce n’è uno dedicato esclusivamente agli istituti di partecipazione. Che non sono altro che le forme e i modi attraverso i quali il cittadino, ma anche comitati associazioni e simili, partecipano, intervengono e vengono tutelati alla vita pubblica della città.
E’ il Titolo V, che tratta il rapporto, spesso difficile, tra cittadini e politica.
Siccome vengono esposti temi come quello dei diritti, delle iniziative dei cittadini, dell’accesso ai dati, dell’informazione, della Trasparenza, forse è il caso darci uno sguardo più da vicino.
Andiamo in ordine iniziando dall’ art. 76, che tratta le iniziative dei cittadini, Continuiamo con l’art. 77 che tratta del Referendum consultivoProseguiamo con l’art. 78 che tratta il diritto di accesso e di informazione in cui si legge che cittadini singoli o associati hanno diritto di accesso agli atti amministrativi. Il Comune assicura l'esercizio fatte salve alcune eccezioni, dovute ad esigenze particolari previste dalla Legge. A Latina capita invece che le eccezioni si siano trasformate in norma e viceversa. Al Comitato Metro Bugia, ad esempio, che si interessa ormai da tempo della questione del tram cercando di portare a conoscenza dei cittadini e della stessa amministrazione le varie problematiche connesse con l’ opera, è stato negato l’accesso al progetto definitivo depositato. Il Comitato si è visto costretto a rivolgersi, quindi, al Difensore Civico. Ma non quello di Latina, badate bene, ma quello Regionale. Il perché è presto detto.
All’art. 82 dello Statuto si legge che è stata istituita la figura del Difensore Civico, che dura in carica quattro anni, con esercizio delle funzioni previste per legge in qualità di pubblico ufficiale. In realtà questo non corrisponde a verità perché come tutti sanno il Difensore Civico a Latina non esiste. Eppure l'80% dei capoluoghi italiani lo hanno istituito. Eppure le competenze di tale figura sono utilissime per la comunità. Infatti garantisce il buon andamento dell’amministrazione vigilando sulla tempestività, la correttezza e l'imparzialità degli gli abusi, le disfunzioni, le carenze ed i ritardi dell'amministrazione stessa nei confronti dei cittadini.
Ma forse, pensandoci bene, è proprio per questo motivo che non è stato ancora istituito.
In pratica tutto il Titolo V dello Statuto che consta di ben 15 articoli risulta completamente disapplicato o al limite applicato in maniera diciamo “discutibile”.
Per fortuna ci viene incontro l’art. 88 il penultimo dello Statuto. Forse. Si legge infatti che il Consiglio Comunale, con cadenza annuale, terrà una seduta appositamente dedicata alla verifica complessiva dello Statuto e delle norme regolamentari.
La domanda sorge spontanea. Presupponendo che pur qualche Consigliere abbia letto seriamente lo Statuto di Latina, perché si continua a permanere in questa desolante situazione?
Massimo de Simone
Un telefono cordless in casa può essere 100 volte più dannoso alla salute dell'uso di un cellulare.
I popolari cordless ci inondano continuamente con alti livelli di radiazione – anche quando non sono usati. Si pensa che le linee di casa siano più sicure dei cellulari.
Le emissioni del caricatore di un cordless possono essere tanto elevate da raggiungere i sei volt per metro – intensità doppia di quella che si registra a 100 metri da un'antenna per cellulari.
A distanza di due metri dal caricatore, la radiazione è ancora abbastanza alta da raggiungere 2.5 volt per metro – cioè 50 volte tanto la quantità che gli scienziati considerano sicura.