Il mondo degli operatori telefonici è sempre più una vera e propria giungla selvaggia. Centinaia sono, da gennaio ad oggi, i casi di attivazione di servizi telefonici non richiesti “rubati” con il vizio del consenso di persone anziane, agonizzate da continue telefonate di aitanti signorine che approfittando della buona fede delle persone, riescono a concludere un contratto. Quasi sempre in tali casi il consumatore non si accorge di nulla, se non dopo aver ricevuto la prima bolletta di un nuovo operatore telefonico.
La storia è sempre la stessa, e la telefonata idem, provenga da Wind, Tele2, Fastweb, Telecom,. “..Buongiorno signora, vorrebbe risparmiare sui costi del telefono? Se mi dà i suoi dati…provvediamo a spedirle tutta la documentazione, che potrà leggere attentamente per valutare l’offerta”… In realtà, una volta comunicati i propri dati, il contratto è già concluso.
Si pensi che il 15.07.2004 il Garante per la Privacy ha dato precise indicazioni per la gestione dei dati personali nei nuovi elenchi telefonici. Ognuno di noi, a suo tempo, ha compilato un modulo, dove ha potuto scegliere di non essere interessato a telefonate commerciali. Ebbene, anche chi si è espresso in tal senso, purtroppo riceve continuamente telefonate del tipo sopra descritta. Visto che la disciplina (tutela privacy) evidentemente non funziona bene, il Garante, di recente, con ben 5 provvedimenti, dopo aver avviato nel 2007 ben 44 procedimenti sanzionatori, anche grazie alla continua segnalazione da parte delle associazioni dei consumatori, ha fissato dei precisi obblighi nei confronti degli operatori telefonici. In particolare, ha prescritto una serie di misure affinché venga rispettata la riservatezza e gli altri diritti degli utenti. Nel dettaglio, gestori e call center dovranno:
a ) interrompere l’uso indebito di numeri telefonici raccolti ed utilizzati per scopi commerciali senza il previsto consenso da parte degli interessati;
b) regolarizzare le banche dati informando gli utenti e ottenendo da essi lo specifico consenso all’utilizzo dei dati per scopi pubblicitari;
c) informare con la massima trasparenza gli utenti anche al momento del contatto sulla provenienza dei dati e sul loro uso;
d) registrare la volontà degli utenti di non essere più disturbati;
e) interrompere l’utilizzo illecito di dati per attivare servizi non richiesti (segreterie, linee internet veloci);
f) effettuare controlli sui responsabili dei trattamenti svolti presso i diversi call center.
L’ultimo giorno utile per i gestori telefonici per la attuazione di tali misure è stato lo scorso 10 settembre. Ma sarà cambiato qualcosa? La Federconsumatori ha forti dubbi in tal senso. Ecco perché se qualche consumatore, continuasse a ricevere telefonate commerciali dopo tale data, ed in precedenza avesse dichiarato che i propri dati riportati in elenco non venissero utilizzati per scopi commerciali, si può rivolgere alla Federconsumatori, che provvederà subito ad inoltrare un esposto al competente Garante. Se poi, ancora peggio, i gestori telefonici, avessero attivato un servizio telefonico con vizio del consenso del consumatore, la Federconsumatori invita tutti ad aprire un reclamo, a svolgere tramite l’associazione il tentativo di conciliazione e chiedere il risarcimento di tutti i danni e disagi patiti. Un ultimo consiglio se ricevete una telefonata da qualche call center riagganciate la cornetta subito, dicendo di non essere interessati e di non voler ricevere telefonati commerciali e non trattenetevi molto al telefono, perché l’abilità di questi signori è far diventare un NO in un SI.