Archivio Mensile: Aprile 2008

Un pensiero banale banale !

Non votate per chi vi ha promesso di soddisfare un vostro bisogno attuale (ad es. un posto di lavoro per Voi o per i Vostri cari) non lo farà e se lo farà, avete votato un disonesto e voi sarete i suoi complici;

non votate perché… “tanto so tutti uguali”;

non votate perché… vi hanno portato a cena;

non votate perché… “quello è il parente dell’amico, del cugino, dello zio”…;

non votate perché “…non si sa mai”…;

 

votate per chi credete possa veramente fare uscire dal tunnel questa Italia spenta, buia, mediocre, disorganizzata, burocraticizzata, ferma, non lungimirante e troppo spesso disonesta, incivile, senza senso civico, e legalità .

 

In questa scelta potrete indovinare o sbagliare ma almeno Voi avrete fatto il vostro dovere…(e vi pare poco !)

 

Ferdinando Cedrone

Incontro: Legaltà ed il nostro Territorio

Il *Circolo ARCI "Adolfo Mena" *organizza un incontro
pubblico sul tema della *Legalità ed il nostro territorio
*con i candidati al Senato per il *Partito Democratico Nicoletta Zuliani
*e alla Camera dei Deputati di *Dario Gargiulo *per *La Sinistra
l'Arcobaleno
*venerdì *11 aprile ore 17 *alla Sala Conferenze del Gabbiano
in viale XVIII dicembre a Latina.
Sono invitati a partecipare al dibattito la cittadinanza tutta, la Società
Civile, la Stampa.

Sala piena per “Lo Sport che vogliamo”

Coordinamento Comunale PD

 

Latina, 9 aprile 2008

 

IN TANTI ALL’HOTEL EUROPA PER “LO SPORT CHE VOGLIAMO” DEL PD

 

Una sala piena, all’Hotel Europa, ha assistito al convegno promosso dal Partito Democratico di Latina

su “Lo sport che vogliamo”. In platea tanti volti noti dello sport provinciale, atleti, dirigenti e tecnici che

hanno ascoltato le proposte del Pd, elencate dal candidato alla Camera Enzo Eramo e dal candidato al

Senato Raffaele Ranucci. Insieme a loro sono intervenuti il coordinatore comunale del Partito

Democratico Giorgio De Marchis ed il responsabile Sport Andrea Giansanti, mentre le conclusioni sono

state affidate al campione olimpico Daniele Masala, oggi prorettore dell’Università di Cassino.

Dopo il saluto del presidente del Coni provinciale Gianni Biondi, De Marchis ha aperto i lavori.

«Per la prima volta – ha ricordato il coordinatore comunale del Pd – si organizza a Latina un dibattito

con al centro lo sport. Questo perché ci rendiamo conto che l’attività sportiva rappresenta un fattore

aggregante per una città, oltre che un veicolo promozionale e turistico. Tanti dirigenti sono stati lasciati

soli, e non si è sviluppato un percorso politico per valorizzare lo sport. Il calcio sta provando a risorgere

dopo il tracollo di qualche anno fa, altre discipline stanno soffrendo per il mancato supporto da parte di

Comune e Provincia. Qui lo sport è sempre stato visto solo come un serbatoio di voti: questo è un

concetto che deve sparire».

Enzo Eramo, brillante dirigente sportivo e già assessore allo Sport al Comune di Sezze, ha posto

l’accento sul rapporto fra sport e scuola.

«Fin dai primi anni di scuola – ha spiegato Eramo – si deve favorire e promuovere lo sport dei

giovanissimi, facendo in modo che esso possa essere praticato in ambienti sicuri, con persone

competenti e secondo modalità adeguate. Per questo servono istruttori preparati, ed un serio intervento

sull’impiantistica sportiva, che va realizzata con adeguati criteri non solo realizzativi ma anche

economici. Non si può pensare che i Comuni si accollino le spese di gestione degli impianti, bisogna

affidarne la conduzione ai privati secondo criteri che salvaguardino l’utilizzo delle strutture da parte

della cittadinanza ma che, allo stesso tempo, permettano ai gestori di ottenere un utile».

Il responsabile Sport del Pd di Latina, Andrea Giansanti, ha sottolineato la necessità di una proposta

politica seria ed alternativa.

«Sport è un vocabolo trasversale – ha esordito Giansanti – perché significa prestazione competitiva ma

anche socializzazione, benessere, salute, formazione culturale ed umana. A Latina, per prima cosa,

serve una pianificazione ed una programmazione specifica, misurabile, attuabile, realistica e

temporalmente definita. Basta con i libri dei sogni. Si deve tener conto di quattro capisaldi, con pari

dignità: lo sport di partecipazione, lo sport di prestazione, lo sport giovanile e l’impiantistica. Bisogna

valorizzare l’impegno dei dirigenti volontari, tenere conto delle problematiche degli anziani e dei

diversamente abili, che hanno pieno diritto di cittadinanza nello sport, e pensare a strutture polivalenti

che siano pienamente fruibili dalla popolazione».

Raffaele Ranucci, in passato presidente del Settore Giovanile della Figc, ha approfondito il legame fra

giovani e sport.

«Dobbiamo superare – ha sottolineato Ranucci – il concetto che si fa sport, in particolare il calcio, solo

con l’obiettivo finale di diventare un campione e di guadagnare miliardi. Nelle scuole calcio i bambini

cicciottelli vengono relegati in porta, se non in panchina, perché non rispondono alle caratteristiche

fisiche del potenziale campione. Così non hanno la possibilità di fare sport, e rimangono ai margini.

Serve invece la legge sullo sport di cittadinanza, promossa dal Pd, e si deve anche pensare a piani

regolatori dello sport per far sì che nelle nostre città possano sorgere impianti ecocompatibili e

rispondenti alle esigenze del territorio».

Il sunto del dibattito è stato tratto dal campione olimpico Daniele Masala.

«Da giovane – ha raccontato Masala – ho fatto solo sport agonistico. Oggi però ho sommato altre

esperienze e mi rendo conto della necessità di dare a tutti la possibilità di praticare attività sportiva. Il

Lazio è al primo posto in Italia per obesità giovanile: questo è un grave allarme sociale, perché incide,

in prospettiva, anche nella sfera sanitaria. Dobbiamo quindi ampliare il concetto di sport, e le proposte

del Partito Democratico, che oggi sono state illustrate, rappresentano un veicolo efficace per rispondere

a queste nuove esigenze ed al mutato quadro di riferimento».

 

PD Latina

 

Via Napoleone Bonaparte 25A – 04100 Latina

Tel. e Fax 0773/660538

web: www.pdlatina.org

email [email protected]

Politiche 2008, corpo elettorale e servizi

Data:09/04/2008

 

Sono 98212 i cittadini di Latina aventi diritto al voto per la Camera (51074 donne e 47138 uomini) e 89476 per il Senato (46777 donne e 42699 uomini). 116 le sezioni della città.
Per le persone portatrici di handicap e per gli anziani che non hanno possibilità di spostarsi con un mezzo proprio, è previsto un servizio di bus navetta a chiamata, attivo dall’apertura alla chiusura dei seggi presso il comando della Polizia Municipale di Latina (Info. 0773/46661).
Per quel che concerne il voto assistito, gli elettori fisicamente impediti (ovvero i portatori di handicap impossibilitati ad esercitare autonomamente il diritto al voto) potranno esprimere le proprie preferenze con l’assistenza di un elettore della propria famiglia, oppure di un elettore che sia stato volontariamente scelto come accompagnatore; in entrambi i casi gli accompagnatori dovranno essere obbligatoriamente iscritti nelle liste elettorali del Comune.
Si ricorda agli elettori che per espletare il proprio diritto al voto, è necessario presentarsi presso il seggio muniti di tessera Elettorale e documento di identità.
In caso di smarrimento, presso l’Ufficio Elettorale potrà essere richiesto un duplicato o un attestato sostitutivo presentando una dichiarazione attestante lo smarrimento.
L’ufficio (Corso della repubblica, lato Palazzo Comunale) resterà aperto per l’intera durata delle operazioni di voto.
Nel giorno di domenica 13 le votazioni avranno inizio alle ore 8.00 del mattino e proseguiranno fino alle 22.00 (gli elettori che a tale ora si troveranno ancora nei locali del seggio saranno ammessi a votare) mentre lunedì 14 i seggi saranno aperti dalle 7.00 alle 15.00.

Senza informazione libera non c’è democrazia…

Inviata da MarmaLT:
e Tratta dal sito di Beppe Grillo:

 

Se l’informazione diventa strumento di interessi privati e dei partiti non c’è democrazia. Se Testa d’Asfalto ha tre televisioni nazionali e quaranta giornali e periodici non c’è democrazia. Se i partiti hanno il controllo della RAI non c’è democrazia. Il non voto è un voto. Il non voto è il voto del cittadino informato. Se i referendum elettorali sono cancellati da Calderoli o rinviati da Napolitano non c’è democrazia. Se 350.000 firme per tre leggi popolari marciscono in una cantina del Senato non c’è democrazia. Se non possiamo votare il candidato non c’è democrazia. Se Cuffaro, Crisafulli, Carra, Dell’Utri, Cesa sono già eletti in Parlamento non c’è democrazia. Se 100 persone condannate in primo e secondo grado, in via definitiva o rinviate a giudizio ci rappresenteranno dopo le elezioni truffa non c’è democrazia. Se i giornali ricevono un miliardo di euro all’anno di finanziamento pubblico non c’è democrazia. Se Rete 4 non va sul satellite dopo la sentenza della Corte di Giustizia europea non c’è democrazia. Se la Bonino non ha urgenza di applicare la sentenza europea su Rete 4 e lo dichiara senza pudore non c’è democrazia. Se Bossi può minacciare lo Stato con i fucili non c’è democrazia. Se i partiti prendono i voti delle mafie non c’è democrazia. Se Bassolino è presidente della Regione Campania non c’è democrazia. Senza informazione libera non è possibile scegliere. I cittadini hanno il diritto di essere informati. Senza questo diritto non c’è democrazia. I cittadini hanno il diritto di essere rappresentati da galantuomini. Senza questo diritto non c’è democrazia

Porta Nord, siglato l’Accordo di Programma

Data:08/04/2008

Il sindaco Zaccheo ha siglato ieri l’Accordo di Programma per la concessione del finanziamento di € 4.076.394,30 in favore del Comune per la realizzazione di Edilizia Residenziale Pubblica Sovvenzionata e relative opere di urbanizzazione primaria comprese nel Programma integrato di Intervento "PORTA NORD". Si tratta della conclusione di un complesso iter urbanistico finalizzato a riqualificare il tessuto urbanistico, edilizio ed ambientale di una zona strategica della città di Latina ubicata a Nord nella frangia più esterna del centro cittadino e più precisamente ricadente nei Quartieri R/10 – R/11 e aree circostanti.
Iter:
La localizzazione dell’intervento fu decisa con delibera di G.M. n°429 del 23/05/2002 e con successiva delibera di G.M. n°813 del 3/12/2003. Il Piano Integrato di Intervento "Porta Nord", è stato adottato dal Consiglio Comunale con delibera n°77 del 2 luglio 2004.
 – Con Delibera C.C. n°42 del 19 Maggio 2005 il Programma Integrato di Intervento (P.I.) denominato "Porta Nord" è stato approvato definitivamente; con Delibera G.M. n.575 del 20/09/2005 sono stati approvati i progetti definitivi (redatti dal gruppo di progettazione interno all’Amministrazione Comunale: Arch. Monti, Arch. Gargano, Arch. Spagni, Geom. Ilario e Geom. Gaspari) delle Opere di urbanizzazione primaria (viabilità e parcheggi, fognatura, pubblica illuminazione, Ponte pedonale sul Canale delle Acque Medie) e di uno degli interventi di Edilizia Residenziale Pubblica Sovvenzionata da realizzarsi da parte del Comune; in data 26.06.2002, 31.10.2003, 15.12.2004 , 20.04.2005 e 28.09.2005 si sono tenute presso la Regione Lazio le Conferenze dei Servizi relative al Programma inerenti interventi di Edilizia Residenziale Pubblica Sovvenzionata e relative opere di Urbanizzazione finalizzate alla stipula dell’ACCORDO DI PROGRAMMA per la concessione del suddetto finanziamento regionale pari a € 4.076.394,30. In particolare, nella Conferenza dei Servizi del 28.09.2005, ritenuta conclusiva come si evince dal relativo verbale, si è stabilito che la sottoscrizione dell’Accordo di Programma – con la conseguente concessione del Finanziamento di cui sopra – rimaneva subordinato alla Verifica di Valutazione di Impatto Ambientale (V.I.A.). In data 06/11/2007 è stato espresso parere dall’Area Regionale V.I.A. con Prot. D2/25/04/195926 con cui è stata determinata l’esclusione delle opere e degli interventi previsti dal Programma integrato dal procedimento di V.I.A. A seguito del suddetto parere, il Comune di Latina ha richiesto la fissazione della data per la stipula dell’Accordo di Programma a conclusione del procedimento di che trattasi. L’Accordo di Programma per la concessione del finanziamento di € 4.076.394,30 in favore del Comune per la realizzazione di Edilizia Residenziale Pubblica Sovvenzionata e relative opere di urbanizzazione primaria comprese nel Programma integrato di Intervento "PORTA NORD" è stato ieri sottoscritto dal Sindaco Vincenzo Zaccheo.
Il Commento del Sindaco
Grande soddisfazione per la conclusione dell’iter viene espressa dal sindaco Zaccheo che sottolinea come l’intervento in questione si inserisca nella più globale pianificazione urbanistica di una fascia importante di territorio comunale oggi finalmente regolata anche dai piani particolareggiati di Gionchetto e Pantanaccio. Grazie a tali strumenti, prenderà corpo finalmente l’indispensabile cucitura dell’area nord della città con il resro della città; zona che sarà integrata appunto anche dagli interventi previsti nei progetti del Contratto di quartiere e dal piano per l’edilizia residenziale pubblica varato dall’Amministrazione Comunale (il "Porta Nord"), in cui il finanziamento regionale di circa 4miluioni di euro consentirà la realizzazione di alloggi in edilizia sovvenzionata, opere di urbanizzazione, verde e servizi. Una autentica rivoluzione in tema di servizi e strutture (scuole, piazze, strade, verde pubblico), commenta il sindaco evidenziando come trattasi di interventi che chiudono iter e procedimenti avviati nella precedente consiliatura e destinati a restituire dignità e riqualificare in maniera radicale una grande fascia di territorio a lungo dimenticata, rispondendo alle legittime aspettative di larghe fasce di popolazione.

Discarica e futuro di Bgo Montello

Riflessioni di Fabrizio Cirilli, sulla questione della discarica e del futuro di Borgo Montello, dopo un articolo apparso sulla stampa nei giorni scorsi, che evidenziava come ormai Borgo Montello sia la sede destinata ad ospitare gli impianti per la chiusura del ciclo dei rifiuti.

 

 

CHE NEL MONDO DEI RIFIUTI E QUINDI NEI PROBLEMI CHE RUOTANO INTORNO A

MONTELLO C’E’ QUALCOSA CHE NON QUADRA LO HANNO CAPITO ANCHE LE

PIETRE:

 

Infatti, in merito a tali questioni, (per ultima in ordine di tempo quella di società anomale che

sembrano affilarsi le unghie su Borgo Montello), ruota un vero e proprio sistema fatto di

strategie e metodi ormai collaudati già in passato e ora palesemente riscontrabili nel presente, da

cui emerge:

· La chiara volontà di mantenere un’emergenza continua: un atteggiamento che in Regione è

passato da un governo di Destra ad uno di Sinistra (esattamente come in Campania). Un

atteggiamento che rinviando volutamente le decisioni quando queste possono comportare

più opzioni, stanno portando ora all’inevitabile momento in cui le scelte diventano

obbligate.

· La costituzione di società miste che controllano altre società (vedi Ecoambiente) e che con

altre società ancora (quest’ultime tutte private), si gestiscono fiumi di denaro pubblico e che

ad oggi ancora non ci forniscono la documentazione per verificare come, attraverso chi, e

con quali procedure

· Poi c’è la questione legata all’inquinamento, da sempre rilevato a Montello, ora addirittura

denunciato dalle autorità competenti che vedono come risposte solo proroghe di monitoraggi

che continuano ad accertare quanto già accertato, e cioè che il sito inquina.

· C’è poi il metodo con cui ci si pone di fronte a tutto ciò: e cioè attraverso un tavolo

istituzionale di emergenza proposto ed istituito con sensibilità e correttezza dal prefetto, ma

attorno al quale siedono rappresentanti (sindaco, presidente della Provincia di Latina e

Presidente della Regione Lazio) che dopo più di un mese ancora non fanno capire ai loro

rispettivi interlocutori politico istituzionali (… e cioè consigli regionali, provinciali,

comunali e quindi alla gente) di cosa discutono esattamente non fanno capire nemmeno

attraverso la stampa (oggi unici parziali interlocutori), se ad esempio le priorità

emergenziali, e cioè l’inquinamento in corso) e quelle legate all’imminente esaurimento

delle discariche, debbano essere necessariamente per l’ennesima volta trattate insieme o no.

Ciò chiaramente sappiamo non essere cosa di poco conto, in quanto trattare insieme messa

in sicurezza e ciclo dei rifiuti, significherebbe automaticamente segnare il destino di Borgo

Montello che ha avuto la grande colpa di aver servito per ciò che attiene lo smaltimento dei

rifiuti, l’intera Provincia di Latina per oltre 20 anni.

· Anche le sterili polemiche legate al centrodestra e centrosinistra costituiscono il chiaro

segnale di volere nascondere qualcosa di strano. Infatti, la Latina Ambiente venne istituita

dal consiglio comunale all’unanimità; Indeco ed Ecoambiente sono state autorizzate ad

ampliare le discariche sia da governi centrodestra che di centrosinistra, e il sottoscritto, che

in questo caso sta semplicemente cercando di dare nome e cognome alle cose che stanno

accadendo per sperare di poter capire perché il nostro territorio sembra subire questa sorta di

maledizione (ossia quella di dover sempre subire delle servitù) è stato in passato in giunta

come assessore esterno per i servizi sociali, e ha poi deciso di uscire dal proprio partito non

per entrarne in un altro, ma per poter da indipendente, dare un nome e cognome ai fatti del

nostro territorio senza problemi di schieramento e di bandiera. E a testimonianza di ciò,

anche in Regione, sono dovute entrare a mie spese nel gruppo consiliare misto, cioè

indipendente. Alla luce di tutto ciò non posso che ribadire che tutto fa presupporre che il

percorso sembra essere delineato: ci saranno le elezioni e dopo, accusando qualunque

voce fuori dal coro di voler fare demagogia, si imporranno come al solito strade

obbligate!

Pagheremo in Natura !

L'Associazione Culturale MICROmacro
Vi invita
VENERDI' 18 APRILE 2008 ore 18.00
Aula del DIALOGO "Don Andrea Santoro" – Parrocchia San Marco Latina
al Seminario
dal titolo
PAGHEREMO IN NATURA.
E' possibile formulare un'analisi scientifica sulla gestione delle risorse ambientali?
Relatore
Prof. Sergio ULGIATI
Docente di Energetica
Università Parthenope, NAPOLI

Asistenza, un’altra suggestiva inutilità sulla legge elettorale

Ho letto questo articolo e ho pensato che si ricolleghi a diversi discussioni e notizie che abbiamo pubblicato in passato. Quindi lo allego sperando possa chiarire alcuni dubbi su voci che circolano .
Francesca Suale
Astinenza
Un'altra suggestiva inutilità sulla legge elettorale
 
di Marco Ottanelli
 

1. Cosa è falso

Circola insistentemente, e come tutte le cose particolarmente insistenti, fastidiosamente, una stramba falsità su (ovviamente) la legge elettorale, nata non sappiamo bene come né partorita da chi, ma, come tutte le strambe falsità, dai toni salvifici e miracolosi.

In poche parole, si afferma che, tra le tante dannazioni demoniache che ha (ovviamente) la legge elettorale, ce ne è un'altra che fino ad ora era sfuggita a tutti quanti, ma che il solito mago del comma svelato avrebbe messo a nudo.

“Lo sapevate”, dice la falsità, “che se votate scheda bianca, o se la scheda la annullate, il vostro non-voto convergerà lo stesso nel paniere dei partiti, del sistema, della casta?”

“Lo sapevate”, precisa con cura la falsità, “che le schede bianche e le schede nulle vengono attribuite come consenso al partito o schieramento che raggiunge la maggioranza relativa, e concorrono così ad assegnare il premio di maggioranza?”

“Lo sapevate”, prosegue la falsità, “che questo ladrocinio di volontà che si trova (ovviamente) nel Porcellum è un attentato alla democrazia, un golpe, una ecatombe della libertà”, ecc ecc ecc?

Ma la falsità suggerisce anche un rimedio (ovviamente) facilissimo con il quale abbattere il regime: invece di votare scheda bianca o nulla, andate al seggio, NON toccate le schede che i perfidi scrutatori vi porgeranno (se le toccate, si contaminano, diventano “vostre”, e se non le votate, saranno nulle, e quindi ritorneranno nel cesto del partito più grande!), e, al contrario, dichiarate preventivamente che siete sì presenti al seggio come elettori, ma che rifiutate le schede. Fate una dichiarazione ufficiale e fatela verbalizzare dal Presidente di seggio, con tanto di timbro e firma. In questo modo, avrete fatto la vostra parte, avrete alzato (o abbassato..mah?) un qualche quorum, e avrete sottratto al furto le vostre schede.

2. La verifica

 Di questo strambissimo sistema non si è mai sentito parlare prima. Da nessuna parte nel mondo, ed in nessun periodo della storia. Da quando in qua le schede nulle o bianche vengono arbitrariamente passate al vincitore, per far la sua vincita più corposa ancora? In base a quale eccezione rispetto alle leggi, alla Costituzione, ai regolamenti, al senso comune, in base a cosa una scheda anonimamente bianca, o scarabocchiata a dovere, dovrebbe andare ad incrementare il montepremi di un partito, anzi, di “quello che prende più voti”? (ma più voti dove? Nella sezione elettorale, nella circoscrizione regionale, a livello nazionale…dove?)

Non risulta assolutamente che simile eventualità sia possibile, e chi scrive ha avuto l'onere e l'onore di fare il Presidente di Seggio fin dal 1991, per cui, di leggi elettorali, regolamenti, prassi e consuetudini un po' ne sa.

Naturalmente però il diabolico e mefistofelico Grande Imbroglio della legge elettorale, dalla quale discende ogni male e che (ovviamente) è architettato malignamente per fregare i cittadini, potrebbe aver introdotto una clamorosa, incostituzionalissima e mostruosa realtà che né i parlamentari di ogni partito, né il Presidente della Repubblica quando la ha promulgata, né alcun giurista ha mai notato.

Tutto è possibile, in questo Paese di impostori! Non resta che verificarlo scientificamente, e c'è solo un modo: si prende la Legge 21 dicembre 2005, n. 270, pubblicata nella Gazzetta Ufficiale n. 303 del 30 dicembre 2005 – Supplemento ordinario n. 213 , la si legge ben bene, la si esamina, e si trova la normaccia incriminata, per Dio!

La legge si compone di 11 articoli, suddivisi in numerosi commi (72 in tutto, se abbiamo contato bene). Democrazialegalita.it se li legge uno per uno, comma dopo comma, articolo dopo articolo.

In nessuno di essi si accenna alla attribuzione delle schede nulle e delle schede bianche ad un partito, ad una coalizione o ad un candidato premier, né si accenna alla loro redistribuzione in qualunque altro modo o sistema.Anzi, nel testo di legge non si nominano mai né le schede bianche, né le schede nulle. Mai.

 Non paga dalla fatica di essersi letta tutta la Calderoli, Democrazialegalita.it , a scanso di equivoci, esamina anche l'ultimissima emanazione legislativa in materia elettorale, ovvero la Legge 27 febbraio 2008, n. 30"Conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 15 febbraio 2008, n. 24, recante disposizioni urgenti per lo svolgimento delle elezioni politiche ed amministrative nell’anno 2008 ", pubblicata nella Gazzetta Ufficiale n. 51 del 29 febbraio 2008. Neanche lì si trova niente che possa anche solo lontanamente richiamare la notizia che circola senza posa da settimane.

Quindi, la prima e fondamentale questione proposta dagli spargitori della falsità, si infrange clamorosamente alla prima banale, banalissima verifica. D'altronde, a nostre reiterate richieste di tirar fuori la normaccia, nessuno degli spargitori aveva mai risposto. Perchè non esiste, né è mai esistita.

 

3. Cosa è vero

In ogni legge elettorale del mondo, e così anche in Italia, sia ai tempi del proporzionale puro (1948-1993), sia ai tempi del maggioritario uninominale (1994-2001), sia ai tempi del proporzionale con premio di maggioranza (2006-2008), i soli ed unici calcoli da effettuare per sapere quanti seggi avrebbe conquistato ogni singolo partito sono fatti in base ai voti validi espressi dagli elettori.

Sono solo i voti validi quelli che determinano le percentuali di voto, e conseguentemente fanno scattare la elezione dei candidati. Tutti i restanti modi di partecipare o di non partecipare al voto sono del tutto ininfluenti a questi fini: astenersi, votare scheda bianca, votare scheda nulla, sono solo modi diversi per dire “ho deciso di non decidere in prima persona, facciano gli altri”; e gli altri faranno.

Si faccia l'esempio di un corpo elettorale (gli aventi diritto al voto) di 1 milione di persone.

Si ipotizzi che si rechino a votare 800 mila cittadini su questo milione; essi determineranno l'affluenza alle urne, che sarà quindi dell'80%. Il restante 20%, che per scelta, per motivata avversione al sistema, per malattia, per disinteresse, per impedimenti di ogni genere, non vota, sarà la massa degli astenuti, nel nostro caso 200 mila persone.

Quando si aprono le urne, tra le varie schede, se ne troveranno alcune senza alcun segno, completamente intonse: le schede bianche. Facciamo che nelle nostre elezioni virtuali se ne trovino 1.000.

Altre presenteranno un voto riconoscibile, ma per qualche ragione ben precisamente elencata nella normativa elettorale, tale voto non sia attribuibile: capita quando l'elettore abbia usato un sistema per renderlo riconoscibile, ad esempio usando una penna rossa per votare al posto della matita copiativa regolamentare, o quando la scheda non risultiprecedentemente vidimata dal seggio.In questi casi si parla di voti nulli, e ipotizziamo che siano 100.

Altre saranno scarabocchiate, o recheranno scritte più o meno fantasiose, o saranno barrate, o vedranno votati contemporaneamente due o più partiti…in tutti questi casi (ove non si possa rilevare la volontà dell'elettore di attribuire la sua scelta ad un solo partito), si parla di schede nulle. Diamo un numero a queste nulle: 1.000

Poi ci sono i voti validi. Nel nostro esempio, essi sono dunque:

800.000-

1.000-

100-

1000 =

__________

797.900

è solo su questi voti validi (suddivisi per lista, naturalmente) che si computeranno le percentuali dei singoli partiti e si attribuiranno i seggi e i premi di maggioranza eventuali.

 Le altre schede andranno in una apposita busta, contate, impacchettate e protocollate, busta che sarà sigillata e che i componenti del seggio consegneranno al Comune, che, dopo averle conservate per un congruo periodo, le invierà al macero. Esse sono, lo ridiciamo, del tutto ininfluenti ai fini dei risultati.

Se il partito A prende 600.000 voti, il partito B 100.000 e il partito C97.100, nel sistema italiano, il premio di maggioranza andrà al partito A, e gli altri si spartiranno i seggi in base ai numeri ottenuti.

Non si capisce, tornando alla frottola, perchè un partito primo in classifica, che già si prenderebbe il premio di maggioranza con il consenso ottenuto, abbia bisogno di vedersi regalare schede bianche e nulle per raggiungere un premio già goduto. Un'altra incongruenza senza senso alcuno.

Insomma, come in tutto il mondo, decide solo chi vota e vota validamente. Tanto per ribadire la verifica: solo nella legge Calderoli l'espressione “voti validi”, a questi sensi, appare ben 25 volte. Bastava leggersela.

4. A che serve far verbalizzare il rifiuto delle schede.

Immaginate uno che entra in un panificio e dichiara ad alta voce: “io non voglio il pane!”. Il commento generale sarebbe: “ e allora che ci sei venuto a fare?”. Ecco, più o meno l'effetto del rifiuto della scheda è questo. Si chiama “astensione”, e uno può astenersi andando al mare, rimanendo a casa sua, sul marciapiede davanti, o anche, perchè no, dentro la sua sezione elettorale. Un vezzo che non si nega a nessuno, ma che non ha altro effetto se non quello di far rimanere come prima la sostanza delle cose: quelli che decideranno di farlo non prenderanno parte alla tornata elettorale. Decideranno gli altri chi vincerà e chi governerà.

Ma la pretesa di far verbalizzare la scelta di rifiutare le schede, di far quindi verbalizzare la vostra astensione, è inutile, ridondante (essa emergerebbe dalle cifre delle affluenze al voto) e dannosa per il regolare svolgimento delle operazioni di voto. Costringerebbe Presidenti, Segretari e Scrutatori a eliminare dall'insieme delle schede firmate e timbrate (cioè atte alla votazione) delle schede solo per il fatto che un tizio si è presentato al voto dichiarando di non voler votare. E che tali schede non ha neanche toccato, pena la loro contaminazione (ma ci si rende conto di quale pensiero magico sottintende tale affermazione?).

E se il tizio, un'ora più tardi, cambiasse idea? E se a quel punto, complice un'affluenza molto alta, schede da votare non ce ne fossero più? Cosa succederebbe? E le schede rifiutate, in quale modo dovrebbero essere assicurate al non voto? Distruggendole? Annullandole (no, per carità, che vanno al vincitore!).

Tutto questo senza considerare il fastidio, l'onere e la perdita di tempo che verrebbero imposti ai componenti del seggio, che dovrebbero quindi verbalizzare una non votazione (siamo nel campo dell'assurdo).

Attenzione: la pretesa di far verbalizzare un vostro comportamento non elettorale, e di far eliminare due schede (quella della camera e quella del senato) “buone”, potrebbe farvi incorrere, in casi estremi,nel reato di intralcio al regolare svolgimento delle operazioni elettorali, con immediato arresto e processo per direttissima. Fate un po' voi.

 

NB: crediamo che la falsità sia nata da una distorta e superficiale rivisitazione delle norme relative alle votazioni per più referendum: essendo il raggiungimento o meno del quorum un legittimo obiettivo anche dei singoli elettori, essi possono, in presenza di più consultazioni contemporanee, scegliere di votare solo per uno o più referendum, e rifiutare la scheda degli altri, ovvero, tecnicamente, astenendosi per questi ultimi. Inaccettabile sarebbe il rifiuto di TUTTE le schede contemporaneamente.

Convegno PD…Lo Sport che Vogliamo

Coordinamento Comunale

del Partito Democratico (Latina)

 

Latina, 14 marzo 2008

 

COMUNICATO STAMPA

 

DOMANI, MARTEDI’ 8 APRILE, IL CONVEGNO DEL PD “LO SPORT CHE VOGLIAMO” CON

ENZO ERAMO, RAFFAELE RANUCCI E L’OLIMPIONICO DANIELE MASALA

Domani, martedì 8 aprile, si terrà presso l’Hotel Europa di Latina il convegno dal titolo “Lo sport che

vogliamo”, organizzato dal Partito Democratico.

All’incontro interverranno il candidato alla Camera Enzo Eramo ed il candidato al Senato Raffaele Ranucci,

oltre al segretario cittadino del Pd Giorgio De Marchis ed al responsabile Sport Andrea Giansanti.

Le conclusioni saranno affidate a Daniele Masala, nome eccellente dello sport italiano, campione olimpico a

Los Angeles ’84 ed oggi Prorettore dell’Università di Cassino.

Entrambi i candidati al Parlamento del Partito Democratico hanno radicate competenze in ambito sportivo.

Enzo Eramo è stato dirigente sportivo ed assessore allo Sport del Comune di Sezze, mentre Raffaele

Ranucci ha ricoperto il ruolo di presidente del Settore Giovanile della Federazione Italiana Gioco Calcio, e

dalla stessa Figc è stato nominato Capo delegazione ai Mondiali di Calcio del 1994 e del 2002.

Anche Daniele Masala conosce approfonditamente le tematiche dello sport pontino, poiché da tre anni è

presidente dell’Uisp Regionale Lazio e spesso si è interessato alle dinamiche locali.

“Lo sport – spiega Giorgio De Marchis – è uno dei temi sui quali il Partito Democratico intende impegnarsi

attivamente, sia sul territorio che in ambito nazionale. Abbiamo più volte sollecitato un cambiamento di rotta

nella gestione dello sport a Latina, con maggiore attenzione sia per le eccellenze sportive, la cui

sopravvivenza è affidata alla buona volontà dei singoli dirigenti, sia per lo sport di partecipazione che non

trova spazi e supporti adeguati. Inoltre chiediamo nuove regole per la gestione degli impianti sportivi e per la

realizzazione di nuove strutture, in quanto quelle esistenti da tempo non rispondono più alle esigenze della

città”.

“Non è più procrastinabile – aggiunge il responsabile Sport del Pd di Latina Andrea Giansanti – un serio

lavoro di programmazione, che l’amministrazione non ha sviluppato. Manca un’articolazione organica degli

interventi, ed una piattaforma comune d’azione. Oggi lo sport è un elemento trasversale che non è limitato

all’agonismo ma abbraccia diversi ambiti, dalla salute alla socializzazione, dal benessere alla formazione

umana. Inoltre lo sport rappresenta un eccellente veicolo di promozione del territorio, altro aspetto che qui è

troppo spesso sottovalutato. In Italia abbiamo modelli virtuosi di città, dalle dimensioni simili a Latina, dove lo

sport ha rappresentato un elemento di crescita sociale ed economica. La nostra è una città giovane, con

tanti ragazzi che praticano attività sportiva. Siamo in grado di seguire quei modelli: servono però una forte

motivazione e un impegno politico deciso, ed il Partito Democratico intende attivarsi in questo senso”.

 

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