Poste, disagi nel capoluogo e nei quartieri ex Q4 e Q5
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Leone
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Leone
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Leone
Il rapporto tra fede e scienza è stato da sempre uno dei temi più dibattuti e combattuti nella storia del pensiero occidentale.
Il “giusto” posizionamento della labile linea di confine tra le due posizioni è stata spesso causa di numerosi mali e ingiustizie.
Il tentativo di unificazione tra fede e scienza -operazione inseguita dai più grandi pensatori di tutti i tempi- si è rivelata assai complessa, contrastata e mai del tutto risolta.
Da secoli il dibattito tra fede e scienza divide le coscienze e non avrebbe di certo bisogno di ulteriori spinte.
Mi chiedo allora se c’è davvero la necessità di alimentare da più parti questo un pericoloso contrasto già marcato di per sé, almeno quando non ne sussistano valevoli presupposti.
I fatti stavolta sono abbastanza evidenti. Durante la visita del Papa alla Sapienza ci sarebbero state alcune contestazioni.
Il Papa ha creduto per ragioni di "opportunità" -come la Sante Sede stessa ha ben chiarito- di non partecipare. Il Santo Padre stesso ha il concetto rimarcato più volte.
Senza dubbio questioni di opportunità legittime, ci mancherebbe altro, ma sempre ricadenti nell’ambito di una scelta.
Invece si continua a sostenere da più parti che :”al Papa è stato impedito di parlare! Vietato al Papa di fare ingresso alla sapienza!”.
Tutto gira come se ci fosse stata una guerriglia e il Papa in pericolo di vita.
Con un po’ di calma e obiettività, la realtà, a mio avviso, potrebbe anche apparire diversa.
E’ forse il caso di chiedersi se si stia commettendo l’errore di confondere il significato delle parole “scelta” e “imposizione” e magari potrebbe anche risultare utile effettuare una opportuna distinzione tra i due termini. Come la maggior parte delle volte basterebbe un semplice vocabolario per fare un po’ più di chiarezza.
Che per la Chiesa Cattolica non sarebbe stata conveniente la visita del Santo Padre in un ambiente che avrebbe potuto rivelarsi troppo ostile, potrebbe essere di certo un valido motivo per aver rinunciato alla visita.
Perchè però non considerare altrettanto legittime le preannunciate manifestazioni anche di natura contestatoria? Manifestazioni evidentemente pacifiche, con ordine garantito dal Ministero dell’Interno.
Che poi tali manifestazioni possano essere anche valutate, a torto o a ragione, non condivisibili, sgradevoli o non opportune, è altra questione.
Al Papa non serve di certo solidarietà per le scelte che compie, semmai la solidarietà dovremmo pensare di riversarla sulla Democrazia italiana. Ne avrebbe certamente maggior necessità.
Una Democrazia molto giovane e per questo ancora bisognosa di reggersi sulle vecchie stampelle del concordato del ’29.
Ad una Democrazia acerba segue una politica debole, che abbisogna di accostarsi ad un alleato forte in Italia, come la Santa Sede.
Forse ecco il motivo per il quale abbiamo visto sfilare in Vaticano comitive di rappresentanti appartenenti ai più disparati colori politici. Pochi veramente d’accordo sulla solidarietà verso il Santo Padre, i più per mettere in bella mostra il proprio bastone concordatario, da poter sventolare per ogni evenienza.
Un po’ di perplessità anche per le valutazioni di un Parroco della nostra città che su un noto quotidiano locale ha raccontato l’annullamento della visita universitaria, mediante termini del tipo “vergognoso” e “inaudito”, senza forse soffermarsi adeguatamente sul significato degli stessi in relazione anche alla delicatezza dell’argomento.
Dichiarazione seguita, come qualche volta accade, da una buona dose di vittimismo.
Mi chiedo poi se era proprio il caso di equiparare la crocifissione di Gesù Cristo avvenuta duemila anni fa, con una manifestazione -peraltro non avvenuta- di un gruppo di studiosi e studenti dell’ Università.
Un po’ più di calma e riflessione in questi casi non farebbe male a nessuno.
Massimo de Simone
Evidentemente il marcio che quotidianamente denuncia l'Associazione Caponnetto, riguardo appalti e soldi riciclati in provincia di Latina stà effettivamente venendo fuori..
Il TgLazio delle 14 parlava di terreni comprati agricoli a 7 euro/mq e trasformati magimente poco dopo in edificabili tramite varianti, a 180 euro/mq!! Ma che bella speculazione!!
A proposito di varianti, sarebbe il caso che la DDA di Roma e Napoli andasse anche ad indagare nel Comune di Latina…
ARKAN
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Da Il Messaggero:
Cari amici,
Metro leggera:
Importante svolta in Commissione Trasparenza
Importante svolta questa mattina nella Commissione Trasparenza convocata dal presidente Fabrizio Cirilli. Il tavolo istituzionale, come ben noto, aveva all’ordine del giorno la questione legata all’iter progettuale e al piano economico inerente la realizzazione della Metro leggera. Alla seduta ha partecipato anche il dirigente incaricato del Comune di Latina Ingegner Le Donne e dalla relazione di quest’ultimo e dai quesiti posti dal presidente Cirilli, è emersa la chiara esigenza, condivisa da tutti i commissari presenti sia di maggioranza che di opposizione, di approfondire diversi punti previsti nel piano economico in Commissione Bilancio, ed in particolare quelli riguardanti il contributo che la Regione Lazio dovrebbe erogare. Una richiesta ritenuta necessaria da tutti. Il contributo regionale, di fatto, allo stato attuale è aleatorio e, anche in caso di corresponsione da parte dell’ente regionale, in base ai costi dell’opera da realizzare a Latina, comunque non sarebbe sufficiente. Il Comune pertanto, così come previsto dalla convenzione con il soggetto privato che realizzerebbe l’opera, correrebbe il serio rischio di ritrovarsi di fronte ad un contenzioso, con il rischio altrettanto serio di andare incontro ad un in dissesto finanziario, considerati i circa 70 milioni di euro di ammanco che si andrebbero a determinare. Una questione, quest’ultima, che Fabrizio Cirilli sottolinea già da mesi, e che finalmente è stata recepita e chiaramente appurata nella Commissione odierna anche dai commissari delle altre forze politiche. La Commissione pertanto ha deliberato all’unanimità di informare e far attivare sulla questione la Commissione Bilancio e, tramite esplicita richiesta all’ingegner Le Donne, di avere ulteriori delucidazioni sul piano economico, con particolare riferimento a quello che dovrebbe essere il contributo della Regione Lazio, che dovrà essere formalmente chiamata in causa.
Latina, 21 gennaio 2008
Da Latina 24ore.it
LATINA IN TV, INCHIESTA SU RAI 3
Il giornalismo d'inchiesta targato Rai accende i riflettori sulla città di Latina. Va in onda martedì sera alle 23 e 45 sugli schermi di Rai tre la terza puntata di "Percorsi", storico programma di Anna Scalfati e Nicola Sassano che questa volta parlerà dei sogni infranti di un territorio che dalla chiusura delle Cassa del Mezzogiorno si trova faticosamente a fare i conti con le emergenze legate alla disoccupazione, la sicurezza, la ricerca di una identità.
Volti noti e meno noti costruiranno un percorso tagliato su una città le cui problematiche rispecchiano i grandi temi dell'Italia dei nostri giorni, passando da una politica sempre più spregiudicata sino alla lotta contro gli abusi, le infiltrazioni criminali. La puntata è stata girata presso il sito dismesso dell'ex Mira Lanza a Pontinia, ed ha raccolto i contributi del procuratore Mancini a confronto con le associazioni antimafia, dei sindacalisti, dei bonificatori, dei commercianti vittime del pizzo e delle rapine.
Inoltre una finestra sui giovani e lo sballo, sul centro sociale Casa Pound, sulla politica locale attraverso alcuni amministratori della maggioranza, Sindaco compreso. Questa stagione, il programma di Anna Scalfati e Nicola Sassano prevede dodici puntate con uno studio itinerante nel quale vengono accolti i protagonisti di vicende umane legate a grandi temi: la devastazione dell'ambiente, la tragedia della guerra, la speranza di un miracolo, la lotta per la conquista di diritti fondamentali come la casa e il lavoro. Un viaggio dal basso verso l'alto dove la politica rimane sullo sfondo e la storia collettiva viene costruita dai singoli.
ARKAN
[size=x-large]Barriere Architettoniche[/size]
Bastano un tot di rampe per chilometroquadrato per poter affermare di averle abbattute?≈≈≈≈≈≈≈≈≈Cari amici, per chi è dotato di due solide gambe e di salute normale, è a volte difficile comprendere le difficoltà dei nostri amici diversamente abili, costretti magari a spostarsi su una sedia a rotelle. Partiamo proprio dalla sedia a rotelle, o meglio dalle sue dimensioni in centimetri (figura 1):
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Figura 1 – Dal sito [url=http://www.disabili.com/content.asp?Subc=6437&L=1&idMen=481]http://www.disabili.com/content.asp?Subc=6437&L=1&idMen=481[/url] |
Tenendo in mente che l’ingombro laterale di una sedia a rotelle può arrivare a 94 cm, immaginiamo di fare un breve viaggio virtuale da Via Cherubini (dove abito) a Via Cilea numero1, sede dell’Istituto Comprensivo “Don Dilani” Ovviamente siamo nel Q4; tutti sanno che non stiamo parlando del centro storico di un paesino di montagna, bensì di un quartiere moderno, progettato ex novo su un terreno pianeggiante e privo di ostacoli naturali. Sarebbe lecito aspettarsi che una persona costretta a muoversi sulla sedia a rotelle (ma anche una mamma col passeggino) possa muoversi agevolmente! Seguitemi in questo viaggio immaginario e vedremo se ciò è vero. Partiamo dal marciapiedi di sinistra (numerazione pari per intenderci) in compagnia di un amico diversamente abile e della sua sedia a rotelle. Già dopo i primi passi il nostro amico si lamenta per la pavimentazione sconnessa. Pazienza, tra uno scossone e l’altro proseguiamo fino ad incontrare un tombino che spunta dal marciapiede (foto 2).
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Senza troppe difficoltà aggiriamo il tombino ma ci troviamo subito dinanzi ad un ostacolo. Il marciapiede è interrotto dai bordi di cemento della rampa di accesso al condominio del civico 4 (foto 2). Chi ha costruito questo ostacolo del tutto inutile? Ha mai sentito parlare delle leggi sull’abbattimento delle barriere architettoniche? Se riuscissimo a superare l’ostacolo, magari con l’aiuto di un paio di amici che sollevano la carrozzella, potremmo proseguire e rischieremmo di sprofondare dentro una voragine profonda 17 cm (foto 3).
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Ma oggi facciamo finta di non trovare nessun amico volenteroso, così torniamo indietro lungo il marciapiede sconnesso fino alla prima rampa, attraversiamo la strada e percorriamo il marciapiede sconnesso che corre lungo il campetto sportivo e il parco giochi. Qui a tratti il pavimento è costituito da ghiaia e terra, quindi incontriamo delle grosse difficoltà di avanzamento. All’incrocio siamo costretti ad attraversare Via Cherubini lontano dalle strisce, dato che queste distano dalle rampe circa 10 metri (foto 4).
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Comunque, riusciamo ad attraversare illesi. Pigiamo il pulsante del semaforo pedonale di Viale Paganini ma, mentre attendiamo il verde, ci rendiamo conto che su entrambi i lati non c’è la rampa (foto5).
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Affranti, proseguiamo lungo il marciapiede sconnesso (foto 6) alla ricerca di una rampa.
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Ne troviamo una dietro i cassonetti della spazzatura (foto 7). Riusciamo in modo provvidenziale a scendere dal marciapiedi e, tra un sacchetto maleodorante e un cumulo di cartoni, riusciamo ad emergere su Viale Paganini.
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Ci accorgiamo con sollievo che di fronte a noi, dall’altro lato della strada, c’è un’altra rampa e quindi decidiamo di attraversare. Ovviamente non ci sono strisce pedonali in quel punto, quindi attraversiamo a nostro rischio e pericolo, consci che se ci travolgono siamo pure dalla parte del torto. Faticosamente, dopo aver rischiato di essere investiti da un paio di vetture che passano a tutto gas, riusciamo ad attraversare le 4 corsie che ci separavano dalla nostra meta. (Ovviamente il limite di 50 Km/h è irriso da ogni automobilista che non vuole essere etichettato come “lo scemo del paese”!) Pensando di esserci ormai lasciato il peggio alle spalle affrontiamo fiduciosi la rampa, ma presto ci rendiamo conto che siamo innanzi a dei gran… CASINI: il marciapiedi infatti è ostruito dalla pensilina della fermata del bus e dal palo che segnala la fermata stessa (foto 8).
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Muniti di metro misuriamo lo spazio libero: meno di 90 cm. Vi rammento che la larghezza della sedia a rotelle può arrivare a 94 cm. Comunque, rischiando di cadere dal marciapiede, riusciamo a passare. Infine dobbiamo attraversare Via Tartini. Ci sono le rampe su entrambi i lati e ci sono le strisce. Purtroppo le rampe non si raccordano con la strada (foto 9)!
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C’e un dislivello di 7 cm da un lato e di 10 cm dall’altro, ma ormai siamo in ballo così ci buttiamo giù dal primo gradino e poi, con gran fatica, ci arrampichiamo sul secondo. Abbiamo percorso circa 200 metri e ormai siamo quasi arrivati alla “Don Milani”. Per fortuna il nostro viaggio è solo virtuale, altrimenti dovremmo pure tornare indietro e, stanchi come siamo, non ce la faremmo di certo!
Salvatore Antoci
Si torna a parlare di campo di calcio in Q4-Q5.
Di seguito l'articolo pubblicato stamane su Latina Oggi.
Ferdinando Cedrone
Data:19/01/2008 |
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La relazione del Comandante
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