Archivio Mensile: Gennaio 2008

Rifiuti: Cirilli chiama in causa la Laurelli

Non perde tempo Fabrizio Cirilli.

All’indomani della sua nomina a Vice Presidente della Commissione Sicurezza ed integrazione sociale e lotta alla criminalità, con una nota inviata questa mattina al presidente Luisa Laurelli, il Consigliere Regionale del gruppo Misto ha richiesto la convocazione di una riunione di commissione che, come si evince dal testo della nota, avrà per oggetto un approfondimento legato agli interrogativi riguardanti la gestione del ciclo dei rifiuti nel Lazio e in maniera specifica nella Provincia di Latina. Una richiesta motivata sulla base dell’ ordine del giorno n.100 (approvato a maggioranza) che lo stesso Cirilli ha presentato il 3 ottobre scorso in aula alla Pisana, che appunto impegnava il governo Marrazzo “a porre in atto tutte le azioni necessarie per fare trasparenza sui nessi societari e organizzativi delle società che gestiscono il ciclo dei rifiuti”, ma soprattutto dalle recenti inchieste che la magistratura sta portando avanti sulle società miste proprio a Latina. Lo scopo finale, ovviamente, è la necessità di fare chiarezza e trasparenza in un ambito che allo stato attuale è terreno fertile per arrivare a decisioni forzate, dettate dallo stato di emergenza legato ai rifiuti, che possono portare sul nostro territorio ulteriori servitù (come un inceneritore) e per di più nelle mani sbagliate!

dal sito: L'altra faccia della politica

PD:Il grande business delle privatizzazioni

PD COZZOLINO: IL GRANDE BUSINESS DELLE PRIVATIZZAZIONI   IL GRANDE BUSINESS DELLE PRIVATIZZAZIONI!  E’ veramente ridicolo lo spettacolo al quale stiamo assistendo in Provincia di Latina rispetto ai due grandi problemi che finalmente sono balzati...

“Lady Asl. La casta della sanità, fatti e misfatti

NUOVO LIBRO DI DARIO PETTI PER GLI "EDITORI RIUNITI"
Il 31 gennaio in libreria il volume "Lady Asl. La casta della sanità, fatti e misfatti", scritto da Dario Petti ed Alessio D´Amato
Dario Petti, 35enne giornalista pontino, laureato in sociologia, autore lo scorso anno di un apprezzato saggio sulla storia del Pci di Latina, torna in libreria stavolta con la prestigiosa casa editrice "Editori Riuniti", titolo del volume "Lady Asl. La casta della Sanità. Fatti e misfatti" (128 pagine, 10 euro il costo).
Il libro scritto insieme ad Alessio D´Amato, consigliere regionale e da anni membro della Commissione Sanità della Regione, ripercorre le tappe di uno tra i più grandi scandali della storia della pubblica amministrazione del Lazio. Un´inchiesta che ancora non può dirsi conclusa e che ha visto, nell´arco di due anni e mezzo, quasi 100 persone arrestate colpevoli d´aver sottratto illecitamente ben 82 milioni di euro alle Asl Roma B e C. Tra gli arrestati anche alcuni assessori della giunta Storace e poi molti direttori sanitari e manager delle Asl romane, nonché semplici impiegati e prestanome.
Gli autori hanno deciso di devolvere i proventi del libro, la cui uscita è stata annunciata dal giornalista Mario Pirani su "Repubblica" in un suo editoriale il 21 gennaio scorso, all´Associazione Antea per l´assistenza ai malati oncologici.
In allegato trasmettiamo una scheda di presentazione del volume.
Dario Petti

Stasera l’assemblea di Quartieri Connessi

Questa sera (31 gennaio) alle ore 19:30, nei locali della Parrocchia di San Luca, ci sarà l'Assemblea Generale dell'associazione Quartieri Connessi. Nel corso della riunione si voterà per il rinnovo del Consiglio Esecutivo.

Tutti sono invitati a partecipare. I non soci possono venire, anche solo per "curiosare". Non c'è alcun obbligo, nemmeno morale, di iscrizione e/o di versamento della pur modesta quota (€ 10,00 annui).
 

Salvatore Antoci, presidente uscente

Ritorna Altrocioccolato

Ritorna a Latina:
ALTROCIOCCOLATO: dove la giustizia sa di cacao
Mostra e degustazione del Cioccolato Equo e Solidale

 

Sabato 2 febbraio 2008 dalle 16.00 alle 20.00
Domenica 3 febbraio 2008 dalle 10.00 alle 13.15.

 

Casa del Combattente, piazza San Marco, Latina

 

Oltre alla degustazione del Cioccolato Equo e Solidale da tutto il mondo, 
si potrà ammirare la mostra “LE MANI SUL CACAO” di LIBEROMONDO, 
18 pannelli espositivi sulla produzione e lavorazione del Cacao e del Cioccolato Equo e Solidale.

 

MICROmacro
Per una città più giusta

Bruno Mucci

Venerdì 1 febbraio, consiglio comunale

Data:29/01/2008

Il presidente Nicola Calandrini ha convocato il Consiglio Comunale venerdì 1 febbraio 2008 ore 09,30 con il seguente ordine del giorno:
Interrogazioni:
n.18 del 09/01/2008 presentata dal Consigliere Spolon
1 – Linee Guida per la variante di P.R.G. relativa alla ristrutturazione e riqualificazione urbanistica ed ambientale della parte costiera del territorio comunale
2 –  Proroga dei termini per la presentazione delle richieste di agevolazioni TIA per l’anno 2008
3 – Mozione presentata dai Consiglieri De Marchis e Mattioli avente ad oggetto: modifica art.30 dello Statuto Comunale
4 – Mozione presentata dal Consigliere Mansutti avente ad oggetto: taglio dei costi attività politica
5 – Mozione presentata dal Presidente della VII Circoscrizione Amministrativa "Latina Scalo" avente ad oggetto: riapertura del servizio di fisiokinesiterapia presso il poliambulatorio di Latina Scalo
6 – Mozione presentata dal Consigliere Mauro Anzalone avente ad oggetto: raccolta differenziata
7 – Mozione presentata dal Consigliere Paolo Spolon avente ad oggetto: "società Terme di Fogliano spa"
8 –  O.d.g. presentato da diversi Consiglieri Comunali avente ad oggetto: metrotranvia leggera di superficie di Latina
9 –  O.d.g. presentato da diversi Consiglieri Comunali avente ad oggetto: possibilità che sull’area del Comani e sulle relative fasce territoriali di protezione possa darsi seguito alla conversione a scalo aeroportuale a destinazione civile e commerciale
10 – Richiesta convocazione Consiglio Comunale urgente da parte del Gruppo Consiliare Partito Democratico avente ad oggetto: "Acqualatina spa"

Acqualatina: Il centrodestra ha sempre avallato

GRUPPO CONSILIARE LATINA

  

Latina, 29 gennaio 2008

  

Acqualatina; Zaccheo non sfugga dalle sue responsabilità politiche, il centro destra latinense ha sempre avallato le scelte e la politica del CdA di Acqualatina

    Il dibattito in Consiglio comunale sul caso Acqualatina è utile e necessario, anche perché l’assise comunale non ha mai avuto l’opportunità di esprimersi compiutamente sulle vicende politico-amministrative della società partecipata per la gestione del ciclo delle acque.Registriamo con molta sorpresa la dichiarazione del sindaco Zaccheo che, conun assoluto volo pindarico, si dissocia dalla gestione di Acqualatina scaricando le accuse sui suoi maggiori alleati FI e UDC.Tuttavia Zaccheo si ferma all’analisi della gestione della società, fingendo di dimenticare le forte implicazioni politiche che il centro destra, mediante i gruppi dirigenti dei Comuni, ha posto in essere nella gestione di Acqualatina.Zaccheo, AN ed il centro destra latinense non si sono mai opposti nell’assemblea dei Sindaci, ai progetti intrapresi dal CdA, finendo per avallare tutte le proposte che sono state adottate.Nessuno, né il Sindaco di Latina, né i suoi delegati che di volta in volta lo sostituivano hanno mai mosso delle critiche nei confronti dei costi esorbitanti iscritti in Bilancio che finivano per ricadere sulle bollette pagate dai cittadini.Eppure, con il 19% delle quote spettanti ai Comuni e con il ruolo di comune capofila, i rappresentanti dell’Amministrazione Comunale di Latina avevano la possibilità di influenzare notevolmente le scelte di Acqualatina, addirittura di bloccare alcune decisione che si sono rivelate nefaste, se si fossero schierati con i Comuni di Formi, Bassiano ecc. che lottavano contro Acqualatina.Pertanto la presa di posizione odierna è soltanto un tentativo maldestro di sfuggire dalle pesanti responsabilità politiche che investono l’intero centro destra pontino.Questi ed altri argomenti saranno posti al centro della discussione politica che avverrà venerdì prossimo nel corso del Consiglio Comunale straordinario appositamente richiesto dal PD.                                                                                                                                                           Giorgio De Marchis                                                                                       Consigliere Comunale PD

Salvatore De Monaco scrive a Emilio Carelli: «Siamo la seconda città del Lazio»

Notizia pubblicata su Parvapolis del 29 gennaio 08

Salvatore De Monaco ha scritto al direttore di Sky TG 24. «Pur apprezzando l’impostazione da Lei data ai telegiornali di rete Sky TG 24 caratterizzata da grande equilibrio ed imparzialità sono a rappresentarle per amore di verità e della mia città che trovo quantomeno strano che nella rubrica relativa le previsioni del tempo il lido di Latina viene ignorato come località balneare. Risultano invece presenti tutte le altre città che come Latina si affacciano sul Mar Tirreno. Vorrei sommessamente ricordare che Latina è capoluogo di Provincia nonché, per popolazione, seconda città del Lazio. Inoltre il nostro lungomare è stato oggetto di un importante concorso internazionale di idee per la sua riqualificazione al quale hanno partecipato matite importanti in termini urbanistici. All’interno degli studi e dei progetti presentati voglio informarLa, che è prevista anche la realizzazione di un porto turistico commerciale comprensivo della cantieristica navale che sarà oggetto sicuramente di approvazione da parte di tutte le istituzioni competenti. La prego pertanto di voler valutare la possibilità di inserire Latina tra le città balneari citate nel servizio meteorologico di Sky».

Tutte le “BUGIE” sul termovalorizzatore.

Le principali bugie su i termovalorizzatori 

nascono da luoghi comuni facilmente contestabili

 Bugia: Dalla combustione dei rifiuti, con  i termovalorizzatori, si recupera energia sotto forma di energia elettrica e teleriscaldamento a basso costo che altrimenti andrebbe persa.  Smentita: I costi di produzione di energia con questa tecnica sono mascherati dai forti stanziamenti pubblici. In ultima analisi sono i cittadini a pagare l'impianto e le ditte gestrici ad beneficiare dei guadagni. Per far tacere le opposizioni locali si regala acqua calda ed energia elettrica a tariffe agevolate: tanto i costi di impianto sono stati pagati da altri cittadini.

 Bugia: E' necessario che ogni cittadino si faccia carico del problema dei rifiuti anche accettando  i termovalorizzatori, senza delegare ad altri il problema alimentando altre discariche.  Smentita: Con  i termovalorizzatori la maggior parte dei rifiuti continua ad essere posta invece che in una discarica di solidi in una enorme discarica a cielo aperto: i rifiuti vengono immessi in atmosfera sotto forma di gas. Le ceneri della combustione continuano ad essere poste in discarica dopo essere state inertizzate. Il cittadino non si fa carico del problema ma lo delega ad altri perché in discarica o in un inceneritore lo mette sempre a casa di altri. A questa sindrome è stato dato il nome Not in my courtyard, cioè si ma non nel mio cortile.

Bugia molto grave:  i termovalorizzatori, a differenza delle discariche, non nuocciono alla salute. Solo in passato gli inceneritori per il loro basso contenuto tecnologico potevano rappresentare un potenziale pericolo, ma adesso, con  i termovalorizzatori di ultima generazione i potenziali pericoli sono minimizzati se non eliminati del tutto.  Smentita: E' la principale menzogna che viene detta da cinquanta anni a questa parte quando si vuole costruire un inceneritore proponendolo come una novità tecnologica. Nessun dottore, nessuna pubblicazione biomedica solleva il cittadino dalle apprensioni che derivano dall'avere nelle vicinanze, o una discarica o un inceneritore. Quest'ultimo nelle complesse e spesso sconosciute reazioni chimiche di combustione trasforma materiali leggermente tossici in altamente tossici, come la Diossina. I materiali solidi prodotti necessitano di un costante sorveglianza in quanto tossici e nocivi, quelli gassosi vengono dispersi nel vento. Una raccolta di dozzine di pubblicazioni, i cui titoli sono stati inviati da noi ai Ministri dell'Ambiente e della Sanità, smentisce la più grossa e pericolosa bugia: quella che  i termovalorizzatori sicuramente non fanno male. Problemi di respirazione, asma e cancro non sono certo resi minimi con la presenza di termovalorizzatori. Questa bibliografia è a disposizione di tutti, sanitari, cittadini e politici.

 Bugia: L'incenerimento dei rifiuti è il più economico dei sistemi di smaltimento. Smentita: Se è economico in fatto di tassa rifiuti (il prezzo al chilogrammo scende) è perché gli impianti sono finanziati pubblicamente, il costo sostenuto dalla collettività è ancora più alto di quello attuale. Il procedimento di inertizzazione di cui al punto sopra prevede altissimi costi accessori.

 Bugia: Siamo in una emergenza: se non si costruiscono termovalorizzatori le discariche si esauriranno nel giro di poco tempo anzi alcune sono già esaurite. Smentita: Se emergenza c'è è stata creata dagli stessi che adesso vogliono  i termovalorizzatori, che hanno visto e continuano a vedere nei rifiuti occasione di guadagno o di carriera, quindi più rifiuti da smaltire più guadagno. Siamo ancora in tempo a diminuire drasticamente la produzione alla fonte di beni deperibili che diventeranno rifiuti. Alleggeriremo il carico dei rifiuti da smaltire ( e con questi il guadagno e la carriera di certa gente ).

 Bugia: L'unica alternativa all'incenerimento è la raccolta differenziata, se raggiungiamo almeno il 50 % di raccolta differenziata allora possiamo costruire  i termovalorizzatori perché saranno molto piccoli e gestibili. Smentita: La raccolta differenziata non diminuisce la mole dei termovalorizzatori ma serve a isolare potenziali veleni ed a porre in atto il successivo riciclaggio, le discariche sono sature di prodotti nocivi miscelati a materiali che non sono velenosi e che potrebbero essere riutilizzati in armonia con l'ambiente. Chi mette il limite del 50% di raccolta differenziata prima di costruire  i termovalorizzatori omette di dire che se il volume di rifiuti aumenta a questo ritmo anche il 50% di raccolta differenziata metterebbe in condizioni di costruire enormi termovalorizzatori ingestibili. L'alternativa principale all'incenerimento ed alle discariche è il drastico aumento della produzione alla fonte di beni durevoli.

 Bugia: Non è possibile produrre solamente beni durevoli, qualcosa continuerà ad essere gettato via e a costituire un rifiuto che non sempre è riciclabile, con l'incenerimento di questa parte si ovvia alla maggior parte dei problemi, compreso quello del recupero energetico. Smentita: L'attività umana produce una miscela di beni durevoli ed altri no, soltanto che oggi una certa industria per vivere senza problemi vuole che l'ago della bilancia sia spostato sui beni altamente deperibili. Il patto fra l'industria che produce rifiuti e quella che li smaltisce è rafforzato dal fatto che l'una ha bisogno dell'altra per poter sopravvivere. Lo ricerca può dare un nuovo impulso alle industrie che possono essere riconvertite in produttrici dei beni durevoli ad alto contenuto tecnologico, recuperando l'energia sprecata nella produzione di futuri rifiuti.

Bugia: Il piano di smaltimento di rifiuti con l'anello dell'incenerimento è al momento il più moderno e certo, altre strade come quella della ricerca di metodi di produzione di beni non deperibili se saranno praticabili lo saranno in un futuro remoto ed incerto.  Smentita: Il piano rifiuti ben proposto dalla Comunità Economica Europea e basato su ragionevoli studi di fattibilità prevede come punto basilare al quale ogni altra cosa deve essere subordinata il fatto di produrre beni durevoli. Dopo aver attuato quanto sopra vengono la raccolta differenziata, ed il riciclaggio. Soltanto dopo aver attuato questo interviene il recupero energetico e lo smaltimento residuo in discarica.

 Bugia: Molto si sta facendo per il problema dei rifiuti, anche in termini di sensibilizzazione dell'opinione pubblica, anche al fine di minimizzare la quantità' dei rifiuti e le dimensioni degli impianti di incenerimento. Smentita: Il danaro pubblico viene stanziato per piani in cui la spesa più grossa è quella destinata all'incenerimento, una minore alle complesse tecniche di riciclaggio, ed una assolutamente nulla riguarda il punto nelle tecniche di informazione (etichettatura dei prodotti) e di produzione di beni durevoli considerate primarie dalla CEE. Le cifre della bugia: su oltre 800 miliardi di lire stanziati in una Regione ( Es. Piemonte) 500-700 miliardi sono destinati a i termovalorizzatori e solo per questo danaro viene chiesta con insistenza la disponibilità necessaria alla costruzione immediata adducendo il pretesto dell'emergenza. Solo il resto, considerato invece obbiettivo primario della CEE, è destinato alle tecniche di riduzione dei rifiuti da smaltire. Nulla è destinato alla ricerca medica in questo settore. Nulla è destinato ai piani di monitoraggio della salute dei cittadini posti nelle vicinanze de i termovalorizzatori. Nulla è destinato all'istituzione di un fondo per le spese mediche eventualmente sostenute dai cittadini.

Bugia:  i termovalorizzatori di ultima generazione sono talmente sofisticati da non emettere sostanze tossiche infatti il monitoraggio all'uscita del camino con le apparecchiature più sofisticate disponibili non rivela tali sostanze. Smentita: Gli apparecchi di misurazione non sono abbastanza sofisticati e sensibili da rivelare la presenza di sostanze tossiche all'uscita dei camini poiché sono diluite in enormi quantità di gas, se invece mettete apparecchi altrettanto sofisticati a controllare l'accumulo di sostanze tossiche nelle vicinanze de i termovalorizzatori ne potrete misurare la presenza. Ciò è risaputo da chi dovrebbe tutelare la salute della popolazione e che sino ad oggi sistematicamente si oppone alla misura delle sostanze accumulate nei pressi   ( 7 km ) da i termovalorizzatori operanti, forse per evitare di conoscere.

Bugia: I comitati ambientalisti terrorizzano i cittadini sulla questione de i termovalorizzatori. Smentita: I comitati ecologisti reputano di dover supplire a quanto non viene fatto dalle istituzioni per contrastare le informazioni inesatte e ambigue se non mendaci che riguardano  i termovalorizzatori e su cui poggia l'incastellatura politica ed economica che sostiene la loro costruzione.

Bugia: La realtà è che studiosi autorevoli sono di opinione ben diversa dagli ambientalisti e mettono a disposizione le proprie conoscenze scientifiche che sono alla base della loro opinione spesso senza trarne alcun vantaggio, amministratori responsabili sono all'opera per risolvere i problemi dell'ambiente, che solo fra le altre cose prevede l'installazione di impianti di incenerimento, in siti tali da non danneggiare né l'ambiente né i cittadini. Tutto ciò è effettuato in rispetto delle norme europee, italiane e regionali in modo completamente trasparente per i cittadini, i quali possono contare su criteri di correttezza e trasparenza in tutte le procedure. Smentita: Attualmente gli studiosi favorevoli all'incenerimento traggono il vantaggio di occupare le posizioni di prestigio nei consigli di amministrazione degli enti ed istituzioni che si occupano e controllano l' ambiente, per contro chi è contrario senza ambiguità non e' presente in modo significativo in queste posizioni. I siti su cui costruire  i termovalorizzatori sono i più dannosi per la saluti infatti l'iter burocratico legato alle leggi attuali italiani identifica i siti in aree senza interesse agro silvo pastorale, dove siano già presenti servizi ( acqua luce gas etc. ) e viabilità, in zone industriali dismesse, Ciò corrisponde nella maggior parte dei casi nelle periferie delle città o nelle grandi cinture cittadine, in aree fortemente abitate. I criteri di correttezza e trasparenza sono solo legati agli atti pubblici, invece gli studi di fattibilità, finanziati dalle società di raccolta rifiuti, e gli accordi politici, per la loro natura, eludono questi criteri e rappresentano la maggior parte del lavoro svolto dai soggetti interessati.

 Bugia: Comunque in ogni momento la popolazione è invitata a controllare i progetti e potrà verificare l'efficienza e la non pericolosità degli impianti. Smentita: Il controllo dei progetti è effettuato da istituzioni pubbliche che non sono tenute in alcun caso a sottoporlo ai rappresentanti dei comitati ambientalisti. Potrebbero essere ammessi in un futuro sono determinati rappresentanti istituzionali (es. sindaci) o quelli che accettano di collaborare comunque. Tale tecnica di persuasione è oggetto di approfonditi studi di psicologia e scienze politiche ed è adottata comunemente al solo fine del raggiungimento della costruzione degli impianti. Anche ammesso che gli impianti fossero ritenuti pericolosi dai cittadini durante il funzionamento non esiste nessun strumento giuridico in grado di fermare un impianto neanche per pochi giorni: una volta innescato un inceneritore si è vincolati a non spegnerlo più, in quanto l'immondizia non può essere accumulata altrove, e la produzione di energia elettrica e di acqua calda per il teleriscaldamento diventano esigenze primarie rispetto alla salute.

 Bugia: In Italia, a differenza dei paesi più progrediti del nostro, e per la presenza delle infiltrazioni mafiose che controllano il business delle discariche, non sono stati costruiti  i termovalorizzatori, che pur essendo meno pericolosi delle discariche, e quindi un male minore e necessario, intaccherebbero gli interessi delle eco-mafie. Anche per questo gli organismi pubblici lottano per la costruzione de i termovalorizzatori che rimarrebbero sotto il controllo pubblico. I movimenti ambientalisti corrono il rischio, con il loro atteggiamento di contrasto, di favorire questi business illegali. Smentita: Di tutte, questa affermazione, sebbene la più debole, richiede la risposta più articolata, per non rispondere direttamente che quando si opta per il male minore od il male necessario si assomiglia a chi ha sostenuto che la costruzione delle mine antiuomo, in quanto necessarie per combattere i "cattivi", rappresentasse il male minore: a distanza di anni ci si trova a dover interagire con territori fortemente contaminati, e la decontaminazione di tali siti, come quelli de i termovalorizzatori rappresenta ancora un problema aperto. 

Ecco il coleottero mangiapalme !

Da: Bruno Mucci
Data: 01/29/08 09:58:46
Oggetto: Il coleottero che "rompe" le palme

 

Il maschio del punteruolo scava nello stipite e attira con i feromoni le femmine. Le larve si cibano dei tessuti e scavano gallerie molto lunghe. In meno di un mese la palma è al tappeto, e può anche crollare a terra. Il coleottero è in Europa dal '94 e ci ha messo undici anni per raggiungere l'Italia e stravolgere il paesaggio di giardini romantici e all'italiana, viali storici e ville private. Il Rhyncophorus ferrugineus, così chiamato per l'aspetto rossastro della livrea, nel 1987 giunge in Arabia, cinque anni dopo è la volta di Iran, Egitto, Palestina e Israele. Nel 1993 è in Spagna. L'ingresso in Italia avviene nel 2004, attraverso una partita di palme egiziane acquistate da un vivaista pistoiese.



Bruno