Gli auguri di Natale sono sempre un’occasione di riflessione su valori fondamentali nella vita di un uomo come la fede, la pace, la famiglia. Ed il pensiero non può non andare ai mesi appena trascorsi, a questo anno che sta per chiudersi fra mille tensioni, troppe divisioni, tante incognite ancora sul tappeto. Mi riferisco a scenari internazionali che per quanto apparentemente o geograficamente “distanti”, ci toccano in realtà da vicino in quanto uomini e donne consapevoli che è in gioco il futuro dei nostri figli, della pace mondiale.

Mentre rifletto, corro col pensiero ad alcuni momenti forti vissuti anche dalla nostra comunità: fra questi, la commemorazione in aula consiliare del “nostro” don Andrea Santoro, che tanto ha lavorato per favorire il dialogo interreligioso e per migliorare i rapporti tra la cultura islamica e quella cristiana. Credo che questo sia il fronte sul quale più di tutti sarà necessario impegnarsi per il futuro: il dialogo; il confronto di là degli steccati ideologici, delle appartenenze politiche, della fede ad una bandiera; il rispetto per l’altro; il diritto alla libertà di pensiero, di religione… Quel diritto che il cardinal Ruini, proprio in occasione della omelia per i funerali di don Andrea ha non a caso definito “la madre di ogni libertà”.

Dovremo impegnarci molto in questa direzione. E faccio appello alle famiglie, agli educatori scolastici: la solidarietà, l’accoglienza, l’altruismo, sono valori che fanno parte del Dna della gente di latina, città da sempre punto di incontro di etnie e di culture diverse. Valori che dobbiamo tenere alti e tramandare, nella convinzione che trattasi della più solida piattaforma su cui far crescere quell’idea forte di futuro attorno alla quale stiamo lavorando da anni con risultati che finalmente cominciano ad essere sotto gli occhi di tutti.

E proprio ai giovani dunque, in particolare, rivolgo il mio pensiero in questo Natale. La medaglia d’argento che fregia il nostro Gonfalone e attraverso la quale il Presidente della Repubblica ha voluto rendere omaggio agli uomini e alle donne che hanno bonificato la terra in cui viviamo, ci ricorda che abbiamo il dovere di offrire alle future generazioni questo prezioso bagaglio da custodire.

Ma è anche uno stimolo a guardare avanti, a proseguire quel solco sulla via della modernizzazione e dello sviluppo. Si tratta di costruire una Latina che continui a mettere al centro del proprio impegno la diffusione della cultura, i momenti formativi e di innovazione fondamentali: a partire dalla scuola, dall’Università, dal Teatro.

Ecco perché penso ai giovani:

A loro appartiene il futuro, a loro va in particolare il mio pensiero in questo Santo Natale.

Auguro un sereno Natale a tutti i miei concittadini in difficoltà, a coloro che soffrono per motivi di salute, a quanti vivono una situazione di difficoltà lavorativa.

Il 2006 è stato un anno difficile, Latina non è rimasta immune dalla crisi congiunturale che ha attraversato tutta l’Europa, Italia compresa.

Stiamo mettendo in campo iniziative forti, certamente destinate ad imprimere una svolta anche al processo di crescita e di sviluppo economico del nostro territorio. Dalle grandi infrastrutture viarie e di collegamento al porto, dalla cittadella giudiziaria ai contratti di quartiere ai tanti progetti di finanza in corso e/o in itinere: le basi per mutare il volto della nostra città ed elevarla al rango di capoluogo ci sono tutte. Dobbiamo avere fiducia e fare nostra l’esortazione lasciataci come ammonimento dal Presidente Ciampi: ‘Imparate a lavorare insieme’. Un invito autorevole a fare squadra nell’ora delle grandi scelte che impegnano il futuro di tutti.

Ecco, questo è uno di quei momenti dove sono necessarie massima coesione e concertazione.

Guardiamo con fiducia al domani ed impegniamoci tutti per un domani migliore.

Con questi sentimenti, auguro a tutti Voi, miei cari concittadini, di trascorrere un sereno Natale in famiglia con l’auspicio che il 2007 veda realizzati tutti i Vostri desideri e che rafforzi quel senso di comunità che da sempre è elemento caratterizzante e vanto della gente di Latina.